E se non ballano, non si fa nulla e in ogni caso si perde quell’ora di lezione. Purtuttavia anche i docenti si ammalano o i loro familiari o devono sbrigare qualche servizio urgente negli uffici e quindi l’assenza, con la regolare richiesta di permesso al preside, è legittima. Ma ai ragazzi durante quelle assenze che succede? Non hanno anche loro il diritto di ricevere la dovuta istruzione per la quale ogni mattina si recano a scuola?
Il sondaggio è però inflessibile e aggiunge infatti che, pur venendo un supplente temporaneo, 4 ragazzi su 5 hanno dichiarato che non si fa ugualmente nulla e lo stesso vale anche per le supplenze lunghe.
Gli studenti intervistati, dice Skuola.net, sono stati 1.500 e ben l’80% ha sottolineato di non fare lezione, anche quando un altro docente presenzia in aula durante l’ora buca, volendo con ciò dire che il sostituto si adegua ai ragazzi, bighellonando.
Stessa situazione se il prof manca per più di 15 giorni: il 43% degli studenti sostiene che per settimane o mesi non ha avuto né docente né supplente, e una percentuale simile non ha iniziato regolarmente le lezioni a settembre.
Che dire di fronte a tanto sfacelo? A guardar bene qualche legittima considerazione viene, se si fa riferimento ai tagli bruschi di risorse cui è andata incontro la scuola, a cominciare dall’obbligo delle 18 ore settimanali per tutti, togliendo così la possibilità, per chi avesse ore a disposizione, di poterlo impiegare per “tappare i buchi”, cioè le assenze temporanee dei colleghi. Se dunque il dirigente scolastico vuole coprire quell’assenza deve pagare un docente e siccome non ci sono soldi, le classi spesso rimangono scoperte. Inoltre nel caso in cui un prof manchi per meno di 15 giorni, la scuola non può chiamare un supplente esterno e deve provvedere con i prof interni che però, pure essendoci talvolta la disponibilità finanziaria, si possono rifiutare, visto che già svolgono per intero il loro orario di servizio.
Ecco perché accade spesso, come denuncia il 35% degli intervistati, che gli studenti rimangano completamente da soli, scordando perfino che se un ragazzo si fa male si rischiano conseguenze penali.
In ogni caso per l’80% degli studenti, mancando il titolare, non si fa lezione: o perché la classe è lasciata scoperta, o perché, sebbene ci sia un supplente, questo lascia fare agli studenti quello che vogliono e lui fa altrettanto.
Sarebbe solo il 15% dei ragazzi a fare lezione con un supplente regolare o con il professore di un’altra classe, mentre 1 ragazzo su 10 si lamenta che la classe viene suddivisa e dirottata in altre classi .
Inquietante però ciò che ha riferito il 70% degli studenti intervistati: nel corrente anno scolastico avrebbero cambiato almeno un prof in quelle materie in cui invece doveva rimanere lo stesso docente.
Una soluzione credibile a questo rilevante problema l’avevano dato i sindacati e cioè creare un organico funzionale in ogni scuola, o per reti di scuola, in modo da dare la possibilità al dirigente di attingere da questo organico, composto appunto da professori di ruolo in sovrannumero.
Da parte invece di alcune organizzazioni di dirigenti scolastici si sibila di rendere obbligatorio agli insegnanti interni di coprire le assenze temporanee dei colleghi, ma con quali sistemi obbligarli a fare questo straordinario non è stato spiegato, tranne che non si voglia usare la frusta, ma la sconsigliamo.