Il docente naturista di un liceo di Bologna che è stato ospite della trasmissione in onda sul Nove “Che Tempo Che Fa” la scorsa domenica 28 aprile assente da mesi a scuola per infortunio torna all’attacco. Ecco cosa ha detto al quotidiano La Repubblica.
“Attacco alle libertà”
“Trovo tutto molto pretestuoso – spiega – sono caduto dalle scale a scuola a gennaio, la prossima visita all’Inail è il 10 maggio. Non ho l’obbligo della reperibilità. Le norme sull’infortunio sono diverse da quelle sulla malattia, a parte il fatto che si trattava di una domenica sera. Poi sono alla fine della convalescenza”.
“È l’ennesima riprova che siamo un Paese bacchettone, moralista e liberticida. Per questo ho chiesto a Fazio di tornare nella sua trasmissione, vestito di tutto punto, per spiegare che cosa è il naturismo. È un attacco alle libertà garantite dalla Costituzione. Non ho commesso alcuna irregolarità, non ho citato la scuola né mai a scuola ho fatto proselitismo, è un atto intimidatorio. Tra l’altro la trasmissione era in fascia protetta”, aggiunge. Resta da vedere se Fazio accoglierà la sua richiesta.
“Se fossi andato in giacca e cravatta da Fazio non sarebbe successo nulla”
“Non ho ricevuto alcuna comunicazione, ma qualsiasi istruttoria, per quanto legittima, non mi preoccupa. Qualora si andasse avanti con qualche procedimento, avrei una vittoria tranquilla. Se fossi andato in giacca e cravatta da Fazio non sarebbe successo nulla, dietro la polemica sollevata da alcuni insegnanti della mia scuola c’è la nudo-fobia. C’è stata una maldicenza a scuola, qualcuno ha rosicato per il fatto che io sia andato ospite in una trasmissione di successo. Segreteria e preside della mia scuola sapevano del mio infortunio e rispetto a quello sono nell’alveo della regolarità”, ha aggiunto a Il Corriere della Sera.
“Io non ho nessun problema, perché io di naturismo non parlo ai miei studenti. Ma spiegherò volentieri ai colleghi che lo vorranno cos’è il naturismo. Io sarò sempre naturista, lo sono da quando sono nato, ma questo non influisce sul mio insegnamento. Certo è che a scuola ci torno amareggiato per aver subito un’indebita persecuzione. Ma temo che i rosiconi continueranno a rosicare. Il mondo del naturismo invece è tutto dalla mia parte e mi sta esprimendo solidarietà”.
“Il sottoscritto è come Vecchioni, abbiamo sempre voluto mantenere il rapporto con gli studenti, io e Vecchioni. Amo la scuola e non la lascerò mai. Certo che se qualcuno sfrutta il fatto che mi sono fatto male per mettermi in cattiva luce”, ha concluso.