La comica Luciana Littizzetto, che come molti sanno è stata insegnante, nel corso della puntata di Che Tempo Che Fa di ieri, 1° dicembre, in onda sul Nove, ha scritto, per la seconda settimana consecutiva, un’altra delle sue consuete “letterine” al ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara.
“Durante la presentazione della Fondazione Giulia Cecchettin Valditara spara dei dati sulla violenza sulle donne falsi come una borsa di Dolce e Babbana”, ha esordito scherzando, punzecchiando il ministro sempre sullo stesso tema, quello della violenza sulle donne.
“Il ministro non si scusa, Meloni lo difende, io rispondo con una letterina, lei ministro non si muove di un millimetro, immobile come il pensatore di Rodin ma senza il pensiero, pare chiusa lì. E invece sento che è necessaria un’aggiunta, quindi nuovamente dico: caro ministro Valditara, ministro del merito e dell’istruzione un tempo pubblica e ora così così”.
“Le scrivo nuovamente sul tema della violenza contro le donne. Sono stata ad un incontro con gli studenti delle scuole superiori. Sa cosa chiedevano a gran voce proprio a lei? Di inserire nel programma scolastico almeno un’ora o due di educazione sessuale e affettiva obbligatoria. Per carità, la guerra punica e il secondo principio della termodinamica sono fondamentali, ma anche che nel sesso l’altro non è solo un oggetto è importante”.
“Ci devono essere persone competenti che spieghino ai ragazzi che a prevenire una gravidanza non deve pensarci solo la donna. Che duecento messaggi al giorno non devi mandarli a nessuno. Che sei un bravo ragazzo solo se ti comporti come un bravo ragazzo. Spieghiamo come funziona l’amore e la sessualità. Non facciamo in modo che se ne occupi solo YouPorn, che ti insegna il sesso come cadere da un burrone ti insegna a volare”.
“I ragazzi sanno, ma sanno male. Non le sembra che sia arrivato il momento di parlare nelle scuole di sesso o di prevenzione? Dire che ci penserà la famiglia poteva andare bene anni fa, ma adesso tra social e pornografia online non ci capiamo niente noi adulti figuriamoci. Bene ministro, sono certa che penserà anche per dimostrare che i ministri, al contrario dei cretini, cambiano idea”, ha concluso.
Ecco le parole incriminate del ministro Valditara: “Il fenomeno della violenza sulle donne si manifesta anche nella discriminazione. Consentire ad una donna di avere pari opportunità è fondamentale. Cacciari esagera quando dice che il patriarcato è morto; ma certamente è un fenomeno finito con la fine della famiglia fondata sulla gerarchia. Ci sono invece residui di machismo, che portano a considerare la donna come un oggetto. Il maschilismo si manifesta in tanti modi, anche nel catcalling”.
“Se una volta il femminicidio era frutto di una concezione proprietaria di una donna, oggi sembra più il frutto di una grave immaturità narcisistica di un maschio che non sa sopportare i no. Si parte dalle scuole ma bisogna coinvolgere le famiglie, con relazioni improntate al rispetto, la società, i social, la pubblicità. Ci sono rischi nuovi, con pratiche che offendono la donna”.
“Abbiamo di fronte due strade – ha detto il ministro riferendosi alle soluzioni contro la violenza sulle donne -, una concreta, ispirata ai valori costituzionali e un’altra ideologica. La visione ideologica è quella che vorrebbe risolvere la questione femminile lottando contro il patriarcato. Massimo Cacciari esagera quando dice che il patriarcato è morto 200 anni fa, ma certamente il patriarcato come fenomeno giuridico è finito con la riforma del diritto di famiglia del 1975 che ha sostituito alla famiglia fondata sulla gerarchia, la famiglia fondata sull’eguaglianza. Ci sono invece residui di maschilismo, diciamo di machismo, che vanno combattuti. Non si può far finta di non vedere che l’incremento dei fenomeni di violenza sessuale è legato anche a forme di marginalità e devianza in qualche modo discendenti dalla immigrazione illegale”.
“Abbiamo deciso di puntare sull’Educazione Civica, con il rispetto verso ogni persona. Chi non riconosce che dal rispetto di ogni persone si combatte anche la violenza contro le donne non ha capito che sono questi i fondamentali di una società civile, armonica, senza discriminazioni e senza violenza”.
“Alcuni dicono che l’Educazione Civica dura solo 33 ore: sbagliato. Le linee guida sull’Educazione Civica pongono come obiettivo di apprendimento proprio il rispetto, verso gli esseri umani e verso la donna. Questi obiettivi devono caratterizzare tutti i programmi scolastici, tutti gli studenti nel loro percorso dovranno perseguire e raggiungere”.
Il ministro, poi, intervenuto Job&Orienta a Verona, in un punto stampa, ha ribadito il suo pensiero.
“I femminicidi compiuti da partner in questo anno sono scesi del 12% e questo è merito anche della cultura della prevenzione con lo stanziamento di 13 milioni di euro con cui si affronta la marginalità sociale per l’integrazione degli studenti stranieri anche irregolari“, queste le sue parole, riportate da TgCom24 e Agenzia Dire.
“Ho detto che il maschilismo è il nostro vero nemico e deve essere combattuto strenuamente con la cultura del rispetto. Questo è il primo governo che ha messo l’educazione al rispetto verso la donna come un obiettivo di apprendimento. Si deve imparare tanto Dante quanto il rispetto verso la persona e la donna. Il maschilismo considera la donna come oggetto e con una minore dignità ed è alla base della cultura della violenza e della discriminazione. Il femminicidio è la punta dell’iceberg”, ha aggiunto.
“Il nostro impegno è che la violenza venga bandita a tutti i livelli”, ha affermato il ministro. “Tutto questo deve iniziare dalle scuole dove l’educazione al rispetto in assoluto e verso la donna è obbligatoria ed è un obiettivo di apprendimento. Violenza sulle donne causata anche da marginalità sociale. Con uno stanziamento di 13 milioni di euro deciso dal Governo si contribuisce ad affrontare quella marginalità sociale che causa anche quei numeri elevati di violenze sessuali commesse da immigrati non regolari”, ha aggiunto Valditara.
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