Check up alle scuole? Si, ma attenzione agli esperti

Inoltre risulta molto condivisa l’idea che è strategicamente utile, per i migliori istituti scolastici, il tentativo di riconoscerne le eccellenze, e conseguentemente indirizzare le più opportune azioni di sostegno e di miglioramento in linea con le migliori esperienze europee e internazionali. Le ultime indicazioni ministeriali per quanto riguarda i nuclei di valutazione, prevedono che siano costituiti da un dirigente tecnico del contingente ispettivo e da due esperti.
Questi nuclei valutativi dovranno valutare le istituzioni scolastiche secondo 4 fasi principali. 
La prima di auto valutazione rappresenta l’analisi e la verifica del servizio della scuola valutata sulla base dei dati resi disponibili del sistema informativo del ministero. La seconda fase è una valutazione esterna definibile come l’individuazione delle situazioni da sottoporre a verifica, sulla base di indicatori di efficienza ed efficacia definiti dall’Invalsi. Il terzo step valutativo definisce le azioni di miglioramento, attuando tutti gli interventi migliorativi con il supporto dell’Indire. Infine il quarto e ultimo passaggio della valutazione di una scuola è la rendicontazione sociale, fondata sulla pubblicazione e diffusione degli obiettivi raggiunti. 
Sono tutti ottimi proponimenti programmatici per elevare la qualità didattico organizzativa del sistema scolastico nazionale, ma bisogna fare estrema attenzione alla voce esperti, perché in questi ultimi mesi oltre a rappresentare un termine alquanto aleatorio, lo stesso vocabolo si è dimostrato foriero di mille guai amministrativi

Aldo Domenico Ficara

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