La scuola pubblica in Italia ha sempre avuto ed ha una funzione educativa che si realizza attraverso i saperi.
Essa si pone il macro obiettivo di educare il cittadino europeo come uomo capace e consapevole di vivere ed operare civilmente e produttivamente nella società odierna e futura.
La scuola ha a cuore la realizzazione sana dei giovani in seno alla società europea e del mondo. Oggi come non mai questa prerogativa caratteristica dell’ Istruzione pubblica viene presa letteralmente e fisicamente a pugni e schiaffi.
Chi insegna educa, chi dirige una Istituzione scolastica educa, chi opera nella scuola educa esplicitamente ed implicitamente. Un’insegnante dopo essersi assunto l’onere gravoso della costruzione dei saperi e della funzione educativa che passa attraverso di essi non può essere preso a schiaffi.
La violenza verbale e fisica umilia un docente o un Dirigente perché esso è un essere umano e a nessun essere umano deve essere riservata la prostrazione fisica o morale. Chi insegna si fa carico del Destino dei propri studenti nel breve e nel lungo periodo.
All’interno di ogni singola istituzione ci sono uffici e organi preposti che hanno il compito di vigilare sulla correttezza professionale di un docente, dunque, per le diatribe di qualsiasi natura si lascino operare questi uffici. Chi usa le mani segna in modo indelebile l educazione del proprio figlio e non c’è docente che può sopperire ad un vuoto educativo così grave.
Chi aggredisce la scuola aggredisce il suo futuro. La violenza fisica come quella verbale spesso lasciano il tempo che trovano e questo ce lo insegna la Storia. Gustav Junker un filosofo tedesco attraverso il suo saggio “La pace”, scrive di come il bene nasce anche dal male subito. Ecco perché erroneamente si pensa che un pugno, uno schiaffo, una cattiveria possano turbare un percorso educativo ben strutturato e condiviso.
La scuola educa al bello, all’acquisizione dei saperi, alla convivenza civile e questi grandi obiettivi continueranno ad essere perseguiti anche se qualcuno pensa di poterli scalfire a suon di schiaffi. Questi obiettivi verranno perseguiti all’ infinito anche perché chi fa l’insegnante o il Dirigente, nella stragrande maggioranza dei casi, sposa una passione. La passione per l’Umano che si muove nella Storia.
Graziella Tedesco
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