Categorie: Didattica

Chi comincia la scuola troppo presto ottiene risultati peggiori

La proposta di anticipare a 5 anni l’ingresso a scuola non tiene in considerazione i risultati di una serie di studi empirici nel campo dell’economia dell’istruzione su come l’età di ingresso a scuola influenzi il rendimento scolastico dei bambini. A sostenerlo lavoce.info, secondo cui a livello internazionale esiste ormai un’ampia e robusta evidenza che mostra come i bambini che cominciano la scuola a un’età più bassa ottengono risultati scolastici significativamente peggiori, come è stato osservato tra, per esempio, i nati a gennaio che cominciano la scuola a 6 anni e 8 mesi, e i nati a dicembre che entrano a 5 anni e 9 mesi. A quell’età, le differenze possono essere piuttosto rilevanti.
A tale fine in un recente studio empirico si sono usati varie banche dati (costruite sulla base delle indagini condotte a livello internazionale Pirls; Timss; Pisa) che rilevano le performance scolastiche degli studenti (in IV elementare; III media; II anno delle scuole superiori) e riportano informazioni su caratteristiche individuali (tra cui il mese e l’anno di nascita), su background socio-economico della famiglia di provenienza e su caratteristiche della scuola.
Tenendo conto di molti fattori che influenzano il rendimento scolastico – come caratteristiche individuali, background familiare, alcune caratteristiche della scuola di appartenenza –, il lavoro de “lavoce.info” mostra che gli studenti più “giovani” ottengono mediamente risultati scolastici peggiori rispetto ai loro compagni di classe più grandi, sia in quarta elementare, che in terza media che alle scuole superiori. In altre parole, lo svantaggio dei bambini più piccoli è rilevante e non si riduce con il passare degli anni di scolarizzazione.
Per fare un esempio, i nati a dicembre mostrano un peggiore rendimento in matematica di 15-20 punti in meno rispetto ai nati a gennaio, corrispondente a quasi due terzi del divario di rendimento esistente tra italiani e immigrati.
Inoltre, per i ragazzi delle scuole superiori le stime mostrano che coloro che sono entrati a scuola più giovani hanno una maggiore probabilità di proseguire gli studi in istituti professionali piuttosto che iscriversi al liceo.
Sicuramente l’analisi sui dati italiani e l’ampia evidenza internazionale suggeriscono che anticipare l’età di ingresso a scuola (come regola generale o lasciando discrezionalità ai genitori) è una scelta che va nella direzione sbagliata se l’obiettivo è migliorare il rendimento scolastico dei ragazzi.

Pasquale Almirante

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