“Paese statico bloccato”, ma anche: “la conoscenza serve cambiare le coscienze”; “principio di responsabilità”; “differenza tra diritto alla laurea e diritto allo studio”; “meccanismi di vera equità”; “mobilità fisica ed intellettuale internazionale”; “massima competitività internazionale”; “la combinazione della ricerca e della didattica è fondamentale”. Questi i capisaldi del pensiero sul mondo dell’istruzione di Stefania Giannini
Non sembra dunque una donna senza carattere, mentre pare abbia bene in mente cosa attendersi dalla cultura e dalla istruzione, benchè il programma politico di Scelta Civica, nelle cui liste è stata eletta e di cui è segretaria e coordinatrice politica, sulla scuola non sembra assai articolato, se facciamo rifermento a quello presentato nella campagna elettorale scorsa
“Bisogna prendere l’istruzione sul serio” e investire sulla qualità, questo quanto scriveva Mario Monti. “Man mano che si riduce il costo del debito pubblico e si eliminano spese inutili, possiamo creare nuovi spazi per investimenti nell’istruzione”. Da cui si capisce pure che la scuola non è una priorità, ma una risorsa secondaria a cui dare soldi se ce ne sarà la disponibilità.
Quanto agli insegnanti “devono essere rimotivati e il loro contributo riconosciuto”, quindi portando avanti i concetti di flessibilità e di valutazione.
“Il modello organizzativo deve cambiare puntando su autonomia e responsabilità come principi fondanti”.
Inoltre, “da subito occorre completare e rafforzare il nuovo sistema di valutazione centrato su Invalsi e Indire, basato su indici di performance oggettivi e calibrati
sulle caratteristiche del bacino di utenza e dei livelli di entrata degli studenti. Occorre inserire con gradualità meccanismi di incentivazione dei dirigenti scolastici basati sulla valutazione del rendimento della struttura ad essi assegnata, e degli insegnanti, ad esempio attraverso un premio economico annuale agli insegnanti che hanno raggiunto i migliori risultati”.
Da qui si affaccia pure il dubbio sulla “razionalità” dell’operazione politica in corso e sulla maturazione del frutto malaticcio di un governo che sta nascendo da troppi genitori geneticamente inconciliabili ma che devono portare tutti insieme avanti la carretta. Se la prof Giannini è la ministra in pectore, dovrà pure, se conquista il Miur, farsi guidare dalla bussola della sua discendenza politica, ben sapendo però di sacrificare qualcosa, come dovrà fare il Pd e pure il Ncd, sul mare di una navigazione tribolata e con più mappe a bordo, troppi secondi e una infinità di mozzi che cercano arrembaggi facili per assicurarsi un avvenire. Cosa potrà fare Renzi a cui tanti appelli per la scuola sono rivolti? Mediare e mediare, mentre le speranze, per svenare definitivamente i mostri che si affollano sotto lo scafo, potranno ancora attendere altre attese e altre ancora.
Le avventure della cagnolina Pimpa tradotte in arabo per raccontare ai giovani studenti del Kurdistan…
Spesso si dice che le ultime generazioni sono ossessionate dai social, dai like, dalle apparenze:…
Durante l'evento per la nascita della Fondazione intitolata a Giulia Cecchettin, dedicata alla memoria della…
Nella Sala della Regina di Montecitorio si è svolta la “Presentazione della Fondazione Giulia Cecchettin” in…
Il cantante 31enne Ghali ha nuovamente lanciato un forte messaggio sociale, che anche stavolta riguarda…
Il ministro dell'Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara ha inviato una lettera ai ragazzi che…