Di antica origine e formazione, le ripetizioni private ci sono sempre state da quando esiste la scuola, senonché con l’ingolfarsi delle bocciature a settembre o il ritorno nella classe che si è già frequentata, sono aumentate le richieste di intervento da parte dei prof disposti, dietro compenso, ad aiutare i più “deboli” per superare l’anno o comunque a non avere lasciate materie da recuperare.
In pratica sembra che circa 3 studenti su 10, per riconquistare i cosiddetti debiti lasciati dai loro docenti, si affidino, pagando, a un sicuro, per esperienza e preparazione, docente, mentre solo 1 su 5 si mette nelle mani di studenti universitari.
Nel frattempo tuttavia si fa strada, in questo mare di proposte didattiche a pagamento, anche un sito web, ripetizioni.it, dove sono presenti tante variabili di approccio alle lezioni private, con vari tipi di tutor e dunque di scelte possibili per acchiappare quello ideale che faccia al caso specifico.
Ma chi sono costoro?
Si tratterrebbe, secondo quanto si legge sul sito e ripreso anche dal Sole 24 Ore, di prof con chiara esperienza scolastica che vorrebbero arrotondare lo stipendio, ma anche di laureandi e pure di professionisti “full time” delle lezioni pomeridiane a pagamento.
Il mercato insomma è vasto e vario, ed è possibile trovare ciò che si cerca, come in un qualunque centro commerciale.
Senza dubbio occorre buona volontà, costanza e intuizione per capire in quale negozio entrare; tutte le capacità, tranne quella di attuare la cosa migliore e cioè studiare, facendosi aiutare dal proprio insegnante curricolare e seguirne con disciplina le lezioni. E invece…
E invece, sembra che in questo anno scolastico, 1 studente su 5 delle scuole secondarie ha dovuto fare ricorso alla ripetizione privata, considerato pure che l’evoluzione tecnologica, implementata e sperimentata durante il boom pandemico, stia spostando la ricerca e la fruizione delle lezioni verso la dimensione digitale.
In ogni caso, secondo la ricerca condotta proprio da ripetizioni.it che ha interpellato oltre 6.000 alunni di scuole medie e superiori, risulterebbe che la maggior parte dei ragazzi, circa 3 su 10, con la promozione in bilico, abbiano scelto un professore di sicura esperienza ma dal doppio lavoro e cioè, la mattina in cattedra e il pomeriggio a dare ripetizione nella sua materia.
Seguirebbero gli studenti universitari, che cercano di aggiungere qualcosa in più al loro bilancio per mantenersi e ai quali si affiderebbe, perché si risparmierebbe qualcosa, 1 studente su 5.
Poi ci sarebbero certi adulti senza titoli ma esperti in una determinata disciplina, che si offrono per tenere delle lezioni private, selezionati da circa 1 su 6, a cui si affiocherebbero, scelti quasi da 1 famiglia su 7, i neolaureati.
Categoria a parte, ma preferiti da 1 studente su 8, i docenti che si dedicano a tempo pieno alle ripetizioni, i quali fra l’altro pubblicizzano le loro offerte su siti specializzati o bacheche fisiche e online.
A chiudere l’elenco, secondo sempre il sito web, ripetizioni.it, ci sarebbero gli studenti bravi, ma non ancora diplomati, a cui si rivolgerebbe appena il 5% i loro colleghi in difficoltà con la materia. Da costoro il prezzo della ripetizione oraria apparirebbe molto contenuto
Singolare sarebbe però la scelta del luogo delle ripetizioni, passato dall’abitazione del docente o dello studente al web. Infatti, se quasi 8 studenti su 10 rimangono fedeli alla tradizione, tutti gli altri ormai fanno lezione collegandosi via Internet con il tutor: l’8% alterna questa modalità a quella in presenza, mentre il 14% si è definitivamente convertito alle ripetizioni “a distanza”.
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