La notizia è riportata da La Stampa che giustamente gioca su uno studio tanto “singolare” anche perché parlando di date e di mesi si può scadere nell’astrologia che ha poco a che fare con la scienza e con gli studi seri e rigorosi.
La tesi degli studiosi è che, per lo meno negli anni della formazione, la data di nascita determini il rendimento a scuola. Conseguentemente propongono per l’istruzione un sistema di contrappesi che aiutino i ragazzi sfavoriti.
Secondo la ricerca, chi è nato durante l’estate è meno brillante agli esami e ha più possibilità di avere qualche non grave problema comportamentale. Chi è nato tra febbraio e marzo affronta gli studi più o meno a centro classifica. Mentre chi è nato in autunno ha una marcia in più.
“Lo svantaggio per chi è nato d’estate – scrive il rapporto intitolato ‘Quando sei nato conta: conferme per l’Inghilterra’ – può condurre a gravi effetti a lungo termine. E’ possibile che qualcuno abbandoni la scuole dopo la stagione dell’obbligo soltanto a causa del mese in cui è nato”. Per giungere a queste conclusioni, sono stati riportati i risultati di un gruppo di ragazzi undicenni dal 2008 al 2009.
Lo studio chiarisce che se i nati nella stagione sbagliata faticano di più ai blocchi di partenza, poi con l’età lo svantaggio si riduce fino a scomparire. Già a 16 anni la differenza è relativamente piccola.
Se è vero che ad esempio T. S. Eliot, Margaret Thatcher e David Cameron sono nati in autunno, Bill Clinton, Madre Teresa e Napoleone Buonaparte sono nati in estate
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