Il rifiuto della stretta di mano a una maestra da parte di due allievi musulmani in una scuola di Therwil, nel cantone svizzero di Basilea, deve essere sanzionato con lavori socialmente utili. Il consiglio scolastico ha respinto un ricorso dei genitori contro queste misure disciplinari, si legge in un comunicato odierno del dipartimento cantonale dell’educazione.
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Un ricorso è ancora possibile e la prossima istanza sarebbe il governo cantonale di Basilea Campagna. La direttrice del dipartimento dell’istruzione, Monica Gschwind, ha annunciato nella nota un progetto di legge per fare chiarezza sulla situazione e difendere il diritto degli insegnanti a richiedere la stretta di mano, che in alcune scuole è una tradizione.
Il caso – che ha coinvolto anche la giustizia minorile, la polizia cantonale e l’ufficio della migrazione – si è guadagnato le prime pagine dei giornali. Per tali casi sono attualmente previste sanzioni che vanno dall’ammonizione alla multa fino a 5000 franchi.
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