Perpetrare delle violenze nei confronti degli alunni è un atto gravissimo: un docente che si rende artefice di ciò, non merita più di tornare ad insegnare.
A pensarla così, a nome del Governo, è il sottosegretario all’Istruzione Davide Faraone, che ha visitato la scuola primaria del Messinese dove mercoledì scorso sono state sospese tre insegnanti, una delle quali accusata di aver picchiato e insultato i propri alunni.
Un alunno ha raccontato di un compagno colpito sulla nuca da una docente, perché addormentatosi sul banco. Colpito così forte da procurarsi un bernoccolo in fronte. Un altro è stato preso a schiaffi perché aveva detto di voler cambiare maestra. Poi ci sarebbero delle immagini, riprese attraverso le telecamere nascoste montate dalla polizia che indagava sul caso: in una di queste, un alunno avrebbe portato alla cattedra della maestra il proprio compito per essere di lì a poco colpito con uno schiaffo in pieno volto; il bambino è indietreggiato, ma la stessa maestra la avrebbe dapprima bloccato alla sedia e poi colpito con un altro schiaffo.
“Siamo qui per testimoniare che la scuola è un’altra cosa rispetto alle immagini terribili che abbiamo visto in televisione. Abbiamo grande rispetto per le indagini della magistratura ma è evidente che qui c’è un metodo scolastico che non ha funzionato”, ha sottolineato Faraone.
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“Chi ha sbagliato – sottolinea il parlamentare democratico – non può più tornare ad insegnare in nessuna scuola d’Italia. La violenza che è stata commessa non è accettabile e non è accettabile che a praticare la violenza siano degli insegnanti che dovrebbero invece costruire percorsi positivi. Noi – conclude Faraone – andremo anche nelle più piccole frazioni e nei più piccoli Comuni a testimoniare che la scuola è un’altra cosa”.
Faraone ha aggiunto che “non possiamo lasciare da soli i genitori a fronteggiare una situazione come questa e per questo sono qui, per testimoniare la mia vicinanza e per verificare di persona la situazione e intervenire rapidamente. C’è un governo presente e che si muove rapidamente quando accadono questi fatti per testimoniare un sostegno”.
Sul caso, il sottosegretario ha detto: “come Ministero faremo le nostre verifiche, parleremo con gli insegnanti, con la dirigente scolastica e chi ha responsabilità ed ha sbagliato deve pagare”, ha quindi ribadito.
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