In Inghilterra si sperimentano premi alternativi per punire gli alunni molesti o punizioni sui generis per premiare i migliori, sta di fatto però che ai genitori britannici la cosa non piace tanto e come sempre capita si sono divisi sulla riorganizzazione della scuola e sui premi: «E’ diseducativo insegnare agli alunni a fare il proprio dover in cambio di una contropartita». Ed è vero, ma la cosa capita anche coi grandi.
Intanto, scrive Il Corriere della Sera che riporta pure la notizia, la domanda se premiare i ragazzi che si comportano bene convenga o meno sta rimbalzando sui social network e nei cortili di tante scuole britanniche, dopo che nei giorni scorsi alcune testate giornalistiche, tra cui il Mail online, hanno segnalato che gli allievi della scuola secondaria Castle View di Canvey Island, in Essex, se si comporteranno bene potranno ottenere uno «sconto» di dieci minuti di lezione in meno e verranno lasciati uscire alle 14,50 anziché alle 15.
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Le perplessità, racconta Il Corriere, dei genitori riguardano due aspetti: quello morale, perché non a tutti appare giusto dare premi per aver fatto il proprio dovere, e quello pratico, visto che si creano dei problemi per il recupero di figli a scuola, dal momento che l’orario di uscita diventerebbe «flessibile». Certo le mamme dei secchioni potrebbero puntare sul rilascio anticipato, anche se a volte le dinamiche di classe comportano che anche il più tranquillo degli allievi non riesca a dimostrare le proprie doti. Quindi il dubbio rimane e i genitori, pressati tra impegni di lavoro e recupero dei diversi figli, sono in agitazione.
Tuttavia per i responsabili dell’istituto, che ha circa mille allievi tra gli 11 e i 16 anni, non si tratterebbe di un premio ai migliori quanto di una riorganizzazione. Eppure la perplessità dei genitori rimane, anche perché nel Regno Unito vige una regola secondo la quale se un ragazzo non porta i compiti, dimentica la borsa della ginnastica, risponde al professore o fa rumore in classe, viene sottoposto al regime di detenzione, in base al quale viene costretto a rimanere in classe oltre il termine.
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