Un’iniziativa portata avanti da una decina di scuole liguri sta facendo discutere non poco. In questi istituti è stato introdotto il Pei Online, la versione digitale del Piano Educativo Individualizzato che promuove l’inclusione degli studenti con disabilità a scuola.
Anche una docente non è d’accordo
Come riporta La Repubblica, si tratta di una sperimentazione che non sta piacendo a molti. “Il futuro dei nostri figli sarà in mano a un algoritmo per cui, dai primi riscontri, basterebbe qualche miglioramento ad esempio sul fronte della socialità, per veder ridurre le ore di sostegno del 30% già dall’anno successivo – spiega il padre di un bambino con disabilità e coordinatore di Genova Inclusiva – Sapete cosa vorrebbe dire per una famiglia dover rinunciare a sei ore di sostegno su 20? Una scelta che potrebbe compromettere gravemente il diritto all’istruzione inclusiva sancito dalla legge”.
“Con il nuovo sistema digitale che utilizza la piattaforma Sidi del Ministero oltre alle certificazioni dell’Inps si dovranno valutare quattro dimensioni degli allievi, quello relazionale, della comunicazione e del linguaggio dell’autonomia e della dimensione cognitiva ma il numero delle ore di sostegno assegnate dipenderà esclusivamente dall’entità di difficoltà in base all’ambiente scuola- spiega una docente di sostegno in un istituto secondario di secondo grado che sta seguendo la sperimentazione – Un sistema che non prende assolutamente in considerazione il contesto e le altre situazioni personali che possono variare da caso a caso”.
In base al livello che sarà riconosciuto l’algoritmo individuerà le ore di sostegno necessarie, assegnate per ogni singolo allievo, ma che potranno essere ridotte matematicamente appena verrà riscontrato un minimo miglioramento dello studente. “La situazione potrebbe cambiare di anno in anno- spiega la docente – Basterà indicare un buona capacità di ambientamento dell’allievo con difficoltà molto elevata, quindi da 15 a 18 ore di sostegno previste, che l’algoritmo passerà automaticamente al grado di disabilità minore con il sostegno garantito che scenderà tra le 10 e le 14 ore a settimana”.
La richiesta
“Senza dimenticare la questione dei ricorsi che diventerebbero praticamente impossibili da portare avanti– rilancia il genitore – Se a un bambino venissero ridotte le ore di sostegno la famiglie come faranno ad appellarsi contro un algoritmo?”.
Da qui la richiesta di Genova Inclusiva direttamente al ministero dell’Istruzione. “Ci appelliamo alla trasparenza e alla responsabilità politica affinché vengano affrontate queste problematiche nel rispetto degli studenti, delle famiglie e dei docenti. La stabilizzazione e la formazione non possono avvenire a scapito della qualità e dell’equità del sistema educativo”.