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Chi usa i videogiochi va meglio a scuola

Uno studio  dell’Università di Melbourne ha dimostrato che i ragazzi che passano parte del loro tempo divertendosi con i videogiochi, ottengono risultati scolastici migliori, in particolare nelle materie scientifiche.

Lo studio, che ha coinvolto oltre 12mila ragazzi delle scuole superiori, ha infatti evidenziato  che i ragazzi  impegnati a giocare quasi ogni giorno hanno ottenuto un punteggio in matematica mediamente di 15 punti maggiore rispetto ai coetanei. Ugualmente, i loro risultati sono stati di 17 punti superiori alla media per quanto riguarda le scienze.

Chi ha ottenuto risultati decisamente inferiori alla media, invece, sono stati tutti quei ragazzi che passano il loro tempo libero prevalentemente sui social network.

Del resto, già nel 2013, riporta Wired.it, l’Università di Padova aveva avevano dimostrato, studiando i bambini dislessici,  che 12 ore passate ai videogiochi d’azione miglioravano la loro capacità di lettura più di quanto non succedesse dopo un anno di lettura spontanea.

Ma lo studio australiano conferma pure che le intelligenze messe in atto per superare le sfide dei videogiochi, influenzano poi positivamente le capacità di apprendimento a livello scolastico.

 

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Diversamente, i risultati dei ragazzi che passano il loro tempo liberi soprattutto sui social network, sembrano equiparabili a quelli degli studenti che guardano troppa televisione: il loro tempo è infatti dedicato a un’attività quasi interamente passiva, che non mette quindi in moto lo sviluppo di particolari abilità e intelligenze.

I risultati dicono dunque che utilizzare il proprio tempo per giocare non è una perdita di tempo ma, anzi, aiuta a sviluppare le proprie capacità cognitive. Vale per i bambini e vale anche per i ragazzi e gli adulti.

Pasquale Almirante

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