Adesso, per mitigare il presunto strapotere dei Presidi, dopo la battuta del ministro Giannini di farli ritornare in cattedra dopo 3 anni, si parla di farli valutare dai docenti. Il dirigente valuta i docenti e i docenti valutano, magari con voto segreto, il dirigente. Ma è la stessa cosa del Preside elettivo. Se voglio ricevere il consenso dei miei sottoposti, in questo caso una valutazione positiva, devo scendere a compromessi con loro. La valutazione, per essere seria ed indiscutibile,può essere fatta solo da un organismo superiore: nel caso dei docenti dal dirigente scolastico; nel caso del dirigente scolastico da un ispettore.
Per quanto riguarda la valutazione degli insegnanti, bisogna dare più ruolo e prestigio al comitato di valutazione di cui vi faranno parte certamente il dirigente come presidente e gli insegnanti più riconosciuti, essendo eletti dal Collegio. Occorre dare, per temperare il potere dei Presidi, più ruolo al Collegio dei docenti e al Consiglio d’Istituto per quanto riguarda la proposta del Piano triennale, che può essere proposto dal dirigente e dal suo staff, ma deve essere approvato da entrambi gli organi collegiali. Infine limiterei la chiamata diretta ai soli neoassunti dalla graduatoria permanente, escludendo i docenti già di ruolo.
Nel primo caso ha un senso chiamare in base alle esigenze della scuola. Nel secondo caso, si ledono diritti e si rischia di farne una norma anticostituzionale.