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Chiamata diretta addio: le assegnazioni saranno fatte dagli USP. Tutte le date

Come scritto in precedenza, si aspetta la firma che metterà nero su bianco alla cancellazione della chiamata diretta, uno dei pilastri della legge 107 che ha creato un polverone di polemiche.

Infatti, toccherà agli uffici scolastici provinciali fare l’assegnazione da ambito scuola sulla base del punteggio della mobilità a partire dalla scuola che indica il docente. Quindi addio alla discrezionalità del preside nella scelta dei docenti.
Cancellazione che era già stata annunciata dallo stesso Ministro Bussetti, che però aveva tenuto ancora il massimo riserbo sulla vicenda.

Le date

Come riportato dalla Tecnica della Scuola, l’inserimento scuola su Polis dovrebbe avvenire dal 28/6 al 5/7 per il primo ciclo, dal 13/7 al 23/7 per il secondo ciclo.

Invece, per quanto riguarda la pubblicazione delle assegnazioni da parte degli uffici, queste si svolgeranno dal 9/7 al 13/7 per il primo ciclo e dal 24/7 al 27/7 secondo ciclo.

Bisogna evidenziare che le assegnazioni seguiranno il seguente ordine: prima i lavoratori che fruiscono delle precedenze, poi a seguire tutti gli altri.

 

Chiamata diretta: storia di un flop annunciato

In realtà, in base a come sono andati i flussi di mobilità degli anni precedenti, a quanto pare il meccanismo della chiamata diretta non è piaciuto nemmeno ai presidi. Ad esempio, nel 2017, sono stati quasi il 50% i dirigenti che hanno scelto di rifugiarsi nell’assegnazione d’ufficio e bypassare la chiamata per competenze. Il motivo sembra essere più di natura pratica che ideologica: “La procedura è troppo laboriosa e si scontra con le scadenze fissate dal Miur, dichiarava lo scorso settembre il presidente Ezio Delfino, dell’associazione dei dirigenti scolastici Disal. Il rischio di vedersi recapitare ricorsi e accessi agli atti è dietro l’angolo. E non c’è nemmeno la certezza di veder arrivare l’insegnante prescelto, visto che un docente se riceve più offerte può andare dove vuole. La verità è che il gioco non vale la candela”.

La burocrazia eccessiva e la mole di lavoro delle segreterie hanno comunque scoraggiato i presidi nell’uso della chiamata diretta, specie quelli del centro e del Sud. Più utilizzata dai presidi del Nord, che tramite questo strumento hanno potuto assegnare facilmente cattedre lo scorso anno.

Fabrizio De Angelis

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