Home Politica scolastica Chiamata diretta: adesso si aspetta la sequenza contrattuale

Chiamata diretta: adesso si aspetta la sequenza contrattuale

CONDIVIDI

Alla fine, nella battaglia fra i falchi che volevano la bocciatura del contratto sulla mobilità e le colombe che hanno continuato con insistenza a credere nella accettazione delle richieste sindacali, hanno vinto le colombe.

Per parte loro i sindacati rimarcano la propria vittoria e rivendicano di essere riusciti a bloccare in qualche modo diverse disposizioni di legge “sgradite”.  
Almeno per il 2016/2017 per buona parte dei docenti il trasferimento avverrà da scuola a scuola e non verso gli ambiti.
La vittoria sindacale è fuori discussione ma è anche vero che con la firma del contratto si chiude solo il primo tempo della partita.
Dalla prossima settimana inizia il secondo tempo: ci saranno 30 giorni di tempo per la sequenza contrattuale che servirà a definire i criteri per l’assegnazione alle scuole degli insegnanti titolari sugli ambiti territoriali.
Flc-Cgil mette già le mani avanti e, consapevole dei rischi che si corrono ad affidarsi troppo alle scelte e alle decisioni dei dirigenti scolastici, dichiara senza troppi giri di parole che bisogna avviare quanto prima la sequenza contrattuale in question per arrivare  ad  “un accordo contrattuale ulteriore a causa dell’impostazione autoritaria e ingiusta della legge 107/15”.
“Per la FLC – sostiene il segretario nazionale Mimmo Pantaleo – nessuno deve restare escluso e nessuno spazio deve essere lasciato alla discrezionalità dei dirigenti”.
Vedremo se anche per la sequenza contrattuale sarà determinante la mediazione del sottosegretario Davide Faraone che – fra gli addetti ai lavori – viene data per sicura e commentata in modo non particolarmente nobile: “Può anche darsi che l’intervento di Faraone sia dovuto a motivi di opportunismo politico, ma ai sindacati è stato utile.”
Come dire che non importa il colore del gatto, l’importante è che acchiappi i topi, secondo la miglior tradizione machiavellica del nostro Paese.