Home Politica scolastica Chiamata diretta: al via le riunioni dei collegi docenti

Chiamata diretta: al via le riunioni dei collegi docenti

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Secondo quanto ci viene segnalato da molti lettori, in diverse scuole i dirigenti scolastici hanno già aperto la procedura per richiedere ai collegi dei docenti di deliberare sui criteri per il passaggio degli insegnanti dagli albi alle singole istituzioni scolastiche.

Come abbiamo più volte volte ricordato i collegi dovranno individuare 6 criteri selezionandoli fra i 18 previsti a livello nazionale e che qui riportiamo

TITOLI DI STUDIO
1. Ulteriori titoli coerenti con le competenze professionali
2. Ulteriore abilitazione all’insegnamento
3. Possesso della specializzazione sul sostegno (non per i posti sul sostegno)
4. Dottorato di ricerca coerente le competenze professionali specifiche richieste
5. Specializzazione in italiano L2, di cui all’art.2 del DM 92/2016
6. Certificazioni linguistiche pari almeno allivello B2
7. Master universitari di lA e IlA livello
8. Pubblicazioni su tematiche coerenti con le competenze richieste

ESPERIENZE PROFESSIONALI
1. Insegnamento con metodologia CLIL
2. Esperienza di insegnamento all’estero
3. Partecipazione a progetti di scambio con l’estero e/o a programmi comunitari
4. Esperienza in progetti di innovazione didattica e/o didattica multimediale
5. Esperienza in progetti e in attività di insegnamento relativamente a percorsi di integrazione/inclusione
6. Tutor per alternanza scuola/lavoro
7. Animatore digitale
8. Attività di tutor anno di prova
9. Referente/coordinatore orientamento e/o valutazione)
10. Progetti in rete con altre scuole o con istituzioni esterne.

Stando alle notizie che arrivano, sembra che in non pochi casi i ds abbiano chiarito (talora lo hanno già anche precisato nella nota di convocazione del collegio) che la delibera non è affatto vincolante.
Peraltro va sottolineato che l’ipotesi di contratto che è stata siglata da Miur e sindacati non esclude affatto che i dirigenti scolastici possano svolgere colloqui con gli insegnanti che si candidano.
In realtà il contratto firmato lo scorso 11 aprile non risolve le sperequazioni esistenti a livello territoriale: lo scorso anno (e non ci sono motivi per cui quest’anno le cose possano andare diversamente) nelle scuole del nord i posti disponibile nelle scuole erano assai più numerosi dei docenti titolari sugli ambiti, tanto che – a conti fatti – i ds non hanno effettuato nessuna selezione e si sono limitati a sottoscrivere i contratti triennali con i docenti che si erano proposti. Nei casi (pochi) in cui i ds non hanno selezionato uno o più docenti che avevano fatto richiesta, è stato successivamente l’USR ad effettuare le assegnazioni (e molto spesso i docenti sono finiti esattamente nelle stesse scuole che non li avevano accettati).
Intanto sta emergendo un problema che avevamo già segnalato nei giorni scorsi: è molto probabile che quando dovranno decidere sui criteri, i collegi dei docenti non disporranno ancora dei dati sugli organici, come invece previsto dal contratto dell’11 aprile.