Sarà una “chiamata diretta” spostata più sui titoli posseduti dai docenti inseriti negli ambiti territoriali che sulla discrezionalità dei presidi.
L’accordo tra Miur e sindacati è stato già raggiunto. Entro la prossima settimana, quindi per la metà di luglio, verrà sottoscritto nero su bianco.
La novità, su cui si è fatto quadrato nelle ultimissime ore, è rappresentata dal fatto che per individuare il docente da assegnare alla scuola, sulla base dei requisiti indicati nel Ptof, si utilizzerà una graduatoria d’istituto stilata in base ad una tabella titoli individuata a livello nazionale.
Tra i paletti posti dai rappresentanti dei lavoratori, le quattro organizzazioni principali (Flc-Cgil, Cisl Scuola, Uil Scuola e Snals) che da mesi stanno lavorando su un’attuazione “mitigata” del comma 80 della Legge 107/15, figura la presenza nella tabella di non oltre quattro requisiti.
Queste competenze, che il docente dimostrerebbe di possedere allegando la documentazione alla sua candidatura sul sistema telematico Istanze On Line, sono riconducibili a tre-quattro macro-aree professionali: al momento, ma non è detto che vi siano dei cambiamenti, le parti hanno individuato le competenze utili negli ambiti del sostegno agli alunni disabili, nella conoscenza delle lingue, dell’informatica.
Senza aggirare lo stesso comma 80 della Legge 107, che dice “possono essere svolti colloqui”, la verifica individuale delle competenze face to face, tra docente candidato e dirigente scolastico, sembra passere decisamente in secondo piano. Tanto che verrebbe attuata solo in casi residuali: quando, ad esempio, vi fossero candidati appaiati nella graduatoria d’istituto degli ambiti (ma non è detto, perché in tal caso potrebbe valere l’anzianità di servizio); oppure qualora il dirigente scolastico avesse necessità di approfondire il possedimento delle competenza.
Naturalmente, i docenti presenti negli ambiti avranno facoltà di presentare la domanda a più istituti scolastici. Andando, in via preliminare, per incrementare le possibilità di riuscita, a verificare se il profilo di insegnamento coincide con i propri requisiti professionali.
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