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Chiamata diretta: ci sarebbe da ridere se non ci fosse da piangere

Siamo ormai al termine della farraginosa procedura della chiamata diretta, è scaduto il termine dei colloqui e delle scelte dei Ds, non sono mancate le critiche e le proteste.

La chiamata diretta ha fatto il suo esordio proprio in questo mese di agosto, entro il 31 agosto 2016 gli USR assegneranno, per quanto riguarda i docenti titolari su ambito della scuola secondaria di II grado, gli incarichi d’ufficio a coloro che non sono stati oggetto di chiamata diretta.

 

Quali sono i commenti dei docenti che hanno dovuto subire la chiamata diretta?

 

Racconti allucinanti che denotano tutte le profonde criticità di una norma, ci stiamo riferendo ai commi 79 e 80 della legge 107/2015, che stanno emergendo nella realtà di una cronaca spiacevole. Infatti in queste ore sta emergendo il caso di un Ds che è anche Presidente Regionale di ANP di una regione dell’estremo sud d’Italia, il quale avrebbe posto, ai docenti convocati ai colloqui per la chiamata diretta, le seguenti domande: “Professore lei come giudica la legge 107/2015 e cosa pensa dei docenti che protestano contro la mobilità 2016/2017?”. Ci piacerebbe sapere se anche queste presunte domande fanno parte dei criteri di scelta per l’incarico triennale dei docenti oppure sarebbero state un tentativo per indagare sugli orientamenti politici dei docenti. In quel colloquio il Ds avrebbe definito “Piagnoni” i docenti che hanno protestato contro gli errori dell’algoritmo della mobilità, sostenendo la tesi che “i dirigenti scolastici sono soggetti alla mobilità nazionale” e che non si lamentano di questo. In buona sostanza i docenti convocati per i colloqui e ricevuti con due ore di ritardo dall’orario di convocazione, si sono fortemente lamentati del trattamento, che, a sentire loro, è stato veramente mortificante. Dell’episodio sono stati informati alcuni politici nazionali del M5S e adesso la questione potrebbe arrivare in Parlamento.

 

In un’altra scuola invece nel bando per l’individuazione del docente da incaricare compare questa dicitura: “Per la valutazione delle candidature, il D.S. ha facoltà di procedere, oltre che all’analisi del CV-EU dell’aspirante, con un colloquio individuale in presenza. Di tale eventuale modalità, verrà data comunicazione ai docenti selezionati per tale modalità; Sarà comunque prevista l’esposizione di una breve lezione frontale da parte dell’aspirante”.

 

In buona sostanza con i primi elementi di cronaca della chiamata diretta ci viene da esclamare: “Ci sarebbe da ridere se non ci fosse da piangere”.

 

Forse su queste amare vicende il Ministro dell’Istruzione Stefania Giannini dovrebbe fare chiarezza e verificare i casi su esposti che ci dicono essere numerosi.

Lucio Ficara

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