Sta riprendendo, ma con molta fatica, l’attività legislativa del Parlamento.
Fino ad oggi, dopo la chiusura estiva, i lavori delle Commissioni sono andati a rilento; per quanto riguarda cultura e istruzione non ci sono novità da segnalare se non il fatto che diversi disegni di legge già avviati sono fermi e la loro ripresa non è ancora stata calendarizzata.
Il disegno di legge Granato (M5S) sulla abolizione della chiamata diretta, presentato più di un anno fa, ha ricevuto il via libera del Senato ed è stato trasmesso al presidente della Camera che però non lo ha ancora neppure trasmesso al presidente della Commissione Cultura che dovrebbe esaminarlo.
Ancor peggio sta andando al disegno di legge per introdurre nella scuola dell’infanzia e in quella primaria gli insegnanti specializzati di educazione motoria, fortemente voluto dall’ex Ministro Bussetti: la proposta è ferma al Senato dove si è arrivati solamente alla redazione di un testo definitivo che però dovrà ancora essere esaminato prima di essere trasmesso all’aula (ma poi dovrà passare alla Camera per l’approvazione definitiva).
Del tutto fermo è invece il disegno di legge Azzolina (M5S) per la riduzione del numero di alunni per classe: la Commissione Cultura della Camera aveva avviato l’esame ma si era poi fermata in quanto erano subito emerse difficoltà per la copertura finanziaria.
Probabilmente se ne parlerà in sede di approvazione della legge finanziaria per il 2020.
La prossima settimana, comunque, i lavori delle Commissioni Cultura di Camera e Senato riprenderanno anche a ritmo molto ridotto. Nessuno dei progetti di legge a cui abbiamo accennato risulta essere all’ordine del giorno.
Bisognerà quindi aspettare ancora una settimana almeno per sapere se con il cambio di Governo ci saranno anche cambiamenti significativi sui provvedimenti previsti per la scuola.
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