Con il contratto integrativo sulla chiamata per competenze i collegi dei docenti torneranno ad essere protagonisti della gestione della scuola e degli organici: cos’ annunciano i sindacati firmatari dell’accordo.
Ma questo risultato, certamente importante dal punto di vista contrattuale, potrebbe avere qualche ricaduta poco simpatica per i docenti stessi.
In una scheda pubblicata in queste ore nel proprio sito, la Flc-Cgil spiega quale dovrebbe essere la procedura da utilizzare per deliberare i criteri: “Il dirigente scolastico, una volta definito l’organico dell’autonomia della propria scuola ed appurati i posti vacanti (ovvero non coperti né da docenti titolari di scuola né da docenti incaricati triennali), convoca il collegio per discutere, concordare e deliberare in merito ai requisiti da indicare negli avvisi (massimo 6). Questi, andranno pubblicati successivamente da parte del dirigente scolastico al fine di coprire le disponibilità, conferendo poi l’incarico ad un docente titolare sull’ambito corrispondente per quella tipologia di posto/classe di concorso”.
{loadposition carta-docente}
Ma basta fare due conti per capire che ben difficilmente i dirigenti riusciranno a convocare i collegi entro il mese di giugno.
Intanto va chiarito che, per ora, è stata siglata solo una ipotesi di contratto che verrà firmata in via definitiva non prima della metà di giugno.
Non solo, ma la Flc-Cgil chiarisce anche che per poter convocare il collegio, il ds dovrà conoscere sia l’organico sia i posti vacanti, dati che molto difficilmente saranno noti prima della metà di luglio.
Questo significa che il protagonismo dei collegi potrà esplicarsi solo in piena estate e che probabilmente i docenti, se vorranno dire la loro sui criteri per le chiamata, dovranno programmare fin da ora accuramente le proprie ferie estive.
Per la verità l’ipotesi di contratto prevede una via d’uscita: in mancanza di delibera del collegio dei docenti il dirigente può procedere in modo autonomo.
Sulla questione della chiamata per competenze si sta insomma profilando per i sindacati firmatari una vera e propria vittoria di Pirro.