Siamo di fronte ad un vero colpo di scena: il 12 luglio si sono interrotte d’improvviso le trattative sulla sequenza contrattuale della chiamata diretta.
Stravolgedo quello che sembrava il destino sulla mobilità dei docenti dagli ambiti alle scuole. Tra poco uscirà una dichiarazione unitaria dei sindacati.
Ma a che punto eravamo arrivati? Facciamo una sintesi. Intanto incominciamo con il dire che il dirigente scolastico non effettua alcuna valutazione personale e soggettiva inerente la professionalità dei docenti presenti nell’ambito di riferimento, ma verifica solo il possesso dei requisiti.
Tutti i docenti che diventeranno titolari dell’ambito, per ultimi i docenti della scuola secondaria di II grado dopo il 13 agosto, potranno aggiornare, entro una data definita (il 18 luglio è una data fantomatica e non ufficiale) il proprio curricolo e dichiarare i requisiti in possesso non già dichiarati su istanze online.
Poi come abbiamo già spiegato in un altro articolo, verrà predisposto un calendario nazionale che terrà conto delle diverse date di pubblicazione della mobilità interprovinciale fase B, C e D, sarà possibile la presentazione su Istanze online, della propria candidatura alle varie scuole. Tale domanda vincola poi all’accettazione dell’incarico, se proposto.
Bisogna anche sapere che i requisiti che i dirigenti scolastici potranno valutare sono solo 4 da individuare all’interno di un elenco definito a livello nazionale. Il dirigente scolastico, ricevute le proposte di autocandidatura, consulterà il curricolo del docente che ha fatto domanda verificando il possesso dei 4 requisiti richiesti dalla scuola ovvero l’eventuale autocandidatura senza requisiti.
Subito dopo il Ds pubblicherà gli elenchi dei docenti di cui ha ricevuto candidatura, completi suddivisi per classe di concorso o tipologia di posto.
In data ancora da stabilire, in modo che avvenga contemporaneamente in tutta Italia, i dirigenti scolastici delle scuole dell’ambito formuleranno le proposte di assegnazione, prioritariamente ai docenti che possiedono tutti i requisiti indicati dalla scuola, a seguire a coloro che ne hanno dichiarato solo una parte e, infine, anche a coloro che non ne possiedono alcuno.
A parità di numero di requisiti (o anche in assenza) si procede utilizzando il punteggio della mobilità di ciascun docente. Sarà possibile fare il provvedimento di assegnazione dall’ambito alla scuola al docente che segue nell’elenco pubblicato solo se chi lo precede ha accettato un’altra proposta. Se un docente non viene incaricato, per qualsiasi motivo, procederà al suo incarico l’ufficio scolastico provinciale utilizzando il punteggio di mobilità. Inoltre l’intesa politica sulla chiamata diretta, ci tiene a specificare la Flc Cgil, non cancella affatto il valore dell’anzianità e di tutti gli altri elementi che da sempre concorrono a determinare i punteggi per la mobilità.
Questi continueranno a essere presi in considerazioni in tutti i casi in cui non vi siano docenti in possesso dei requisiti indicati dalla scuola, e saranno determinanti nel caso di docenti con parità nel numero di requisiti. Adesso è importante conoscere, senza lanciarsi nello sport di chi la spara più grossa, il vero elenco nazionale dei requisiti da cui le scuole attingeranno i quattro che meglio si confanno al proprio PTOF.
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