A proposito dell’intesa sulla mobilità firmata da Ministra e sindacati nei giorni scorsi c’è un punto che forse non è ancora molto chiaro a tutti: per ora è stato firmato solo un accordo politico di massima, per il contratto vero e proprio bisognerà attendere qualche settimana, forse anche di più.
In effetti l’intesa del 28 dicembre è solo il primo passo per procedere sulla strada del contratto integrativo. Nei prossimi giorni i tecnici del Ministero arpiranno il tavolo della trattativa e poi si vedrà.
Ma il nodo più difficile da risolvere resta sempre quello della chiamata diretta che, per essere modificata (o addirittura cancellata), necessita di uno specifico intervento di natura legislativa. In particolar modo andrà rivisto e riscritto in larga misura il comma 79 della legge 107.
E in che modo si potrà ottenere questo risultato?
La strada maestra sarebbe quella di un decreto legge ad hoc che però necessiterebbe di qualche settimana per essere adottato dal Governo e di altri 60 giorni per essere convertito in legge.
Nel 2016, per esempio, il decreto legge 42 in materia di istruzione di fine marzo al quale il Governo aveva lavorato un mese per prepararlo, venne poi convertito nella legge n. 89 di fine maggio.
Ipotizzando quindi che il decreto venga adottato a fine gennaio o agli inizi di febbraio, la conversione in legge arriverebbe ad inizio aprile.
L’altra strada potrebbe essere quella di approfittare della conversione del decreto milleproroghe per introdurre qualche disposizione specifica (ma questa modalità potrebbe non essere accettata dagli uffici legislativi del Parlamento perchè gli emendamenti alle leggi di conversione di un decreto legge devono essere sempre omogenei per materia con il decreto stesso).
Il percorso, insomma, è piuttosto complicato e non tutti si fidano del fatto che si possa arrivare in fondo, tanto è vero che la Gilda non ha sottoscritto l’intesa di fine dicembre.
Ma tutti gli altri sindacati, Flc-Cgil in testa, non hanno dubbi e stanno già annunciando che l’era della chiamata diretta è ormai virtualmente conclusa.
Vedremo se hanno ragione loro o se, alla fine, bisognerà dire che la Gilda aveva visto lontano.
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