Sulla chiamata diretta le posizioni di Miur e sindacati rimangono lontane: l’accordo rimane lontano. E anche il contratto sulla mobilità rimane in stand by.
È quanto trapela dell’incontro tenuto il 9 febbraio al ministero dell’Istruzione tra l’amministrazione e le organizzazioni sindacali rappresentative.
“Ancora una volta la proposta avanzata dall’Amministrazione sulla chiamata per competenze non ci trova d’accordo”, ha detto Maria Di Patre, vice coordinatrice della Gilda degli Insegnanti.
“Anche in questa bozza – spiega Di Patre – mancano completamente il riconoscimento dell’anzianità di servizio e i punteggi, lasciando dunque ampia discrezionalità al dirigente scolastico. La nuova proposta ha diminuito il numero dei requisiti da 36 a 27 ma restano ancora gli incarichi organizzativi (collaboratore del dirigente, referente per progetti di reti di scuole, attività di tutoraggio, soltanto per citare qualche esempio) che nulla hanno a che fare con la buona didattica”.
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“Le richieste che abbiamo avanzato al Miur – prosegue Di Patre – riguardano l’eliminazione dall’elenco dei requisiti organizzativi; l’emanazione di una delibera o di un atto formale vincolante da parte del collegio dei docenti per la scelta delle competenze; la necessità di un numero ridotto (al massimo 4) di requisiti richiesti nelle scuole“.
I sindacati vorrebbero anche evitare l’esperienza “variegata” dello scorso anno per quanto riguarda le selezioni face to face, svolte dai presidi con i candidati: “abbiamo chiesto che, a parità di requisiti, non si proceda con il colloquio ma osservando un criterio certo e oggettivo. In ogni caso – conclude la vice coordinatrice nazionale della Gilda – anche se il collegio dei docenti deliberasse criteri più equi e oggettivi, l’ultima parola spetterebbe sempre al dirigente“.
Gli incontri proseguiranno comunque la prossima settimana, mercoledì 15 e giovedì 16 febbraio.
Alla luce, però, delle posizioni ferme delle due parti, è difficile che si possa arrivare ad una soluzione a breve. Compromettendo anche il via libera al contratto sulla mobilità, su cui a fine gennaio era stata sottoscritta una bozza preliminare. A meno che Miur e sindacati dicano apertamente che per la chiamata diretta è indispensabile attuare una sequenza contrattuale a parte.
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