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Chiamata diretta: emendamenti al ddl Granato, ruoli provinciali e non regionali

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Si sono chiusi alle ore 12 di venerdì 30 novembre i termini per la presentazione degli emendamenti al disegno di legge della senatrice Bianca Laura Granato sulla abolizione della chiamata diretta.
Fra i più significativi ne vanno segnalati almeno tre.
Intanto viene eliminato il comma 73 ter dell’art. 1 della legge 107 introdotto proprio dal ddl Granato, che così recita: “Il personale docente già titolare su cattedra alla data di entrata in vigore della presente disposizione non può essere assegnato, salvo esplicita richiesta, ai posti di potenziamento”.
La disposizione del ddl Granato mira ad evitare che il ds possa assegnare ad un posto di potenziamento indistintamente un insegnante appena assunto o uno già in servizio da anni nella stessa scuola. Con questo emendamento, la prassi ormai invalsa (e peraltro avallata anche da una nota ministeriale) resta quindi legittima.
Un’altra norma del ddl Granato riguarda la possibilità delle scuole di sottoscrivere accordi di rete ma a condizione che l’accordo non preveda l’impiego di personale docente. Uno degli emendamenti cancella questa limitazione e consente anche accordi che prevedono l’utilizzo di docenti.
Una ulteriore modifica al testo originario della proposta Granato riguarda il fatto che i ruoli dei docenti saranno d’ora innanzi provinciali e non regionali.
Di altre modifiche al testo si potrà parlare nei prossimi giorni quando disporremo del testo ufficiale e definitivo degli emendamenti.
Martedì 4 dicembre, presso la Commissione Cultura del Senato, inizierà l’esame degli emendamenti. Poiché Lega e M5S hanno già raggiunto una intesa sulle proposte di modifica, il testo definitivo del provvedimento potrebbe essere licenziato già nel corso della prossima settimana.