I dirigenti dovranno sentire il collegio dei docenti prima di definire i criteri di scelta dei docenti per la chiamata per competenza.
Ma in ogni caso l’anzianità di servizio non avrà alcun peso nella decisione. E non sarà compilata alcuna graduatoria.
Lo scrive Italia Oggi facendo riferimento all’accordo sulla chiamata diretta, che dovrebbe essere inserito nel contratto sulla mobilità di quest’anno.
Il giornale riferisce pure che il testo recepisce le raccomandazioni dell’autorità nazionale anticorruzione (Anac) secondo la quale il conferimento di incarichi a chiamata diretta rientrerebbe tra i processi a maggior rischio corruttivo per le istituzioni scolastiche. Sempre secondo l’Anac di Raffaele Cantone, il rischio consisterebbe nell’«attuazione di discriminazioni e favoritismi al fine di avvantaggiare o svantaggiare particolari soggetti».
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Il rimedio indicato sarebbe allora quello di consultare gli organi collegiali, pubblicando sul sito internet della scuola i criteri oggettivi per l’attribuzione di incarichi, mentre spesso i dirigenti scolastici avrebbero omesso di consultare gli organi collegiali (collegio dei docenti, consigli di classe e consiglio di istituto) prima di emanare i criteri da attuare per la chiamata diretta.
Ma anche chi lo ha fatto, specifica Italia Oggi, non è indenne dal rischio di doversi difendere davanti al giudice penale in caso di denunce da parte degli esclusi, che adesso, oltre al consueto ricorso al giudice del lavoro, possono utilizzare il rimedio (senza costi economici) della denuncia all’autorità giudiziaria. In passato, infatti, la materia era regolata dal contratto e ciò impediva l’insorgenza di responsabilità penali in caso di comportamenti non legittimi da parte dell’amministrazione, mentre ora l’eventuale comportamento non legittimo potrebbe integrare la responsabilità penale. Proprio perché tale illecito risulterebbe da una violazione di legge e non di contratto.
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Il rischio di incorrere nella responsabilità penale avrebbe indotto circa il 20% dei dirigenti scolastici a non avvalersi della chiamata diretta, rimettendo la procedura delle assegnazioni dei docenti alle scuola direttamente all’ufficio scolastico, così come previsto, in via residuale, dalla legge 107.
In forza della nullità delle norme contrattuali, in caso di «discriminazioni e favoritismi al fine di avvantaggiare o svantaggiare particolari soggetti» in sede di chiamata diretta, ciò risulterebbe in violazione di legge e non di contratto. E ciò potrebbero chiudere il cerchio ai fini della responsabilità penale per abuso d’ufficio danno ingiusto, dolo e violazione di legge.
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