Arriva la risposta dell’ANP in merito all’abolizione della chiamata diretta, menzionata dal Ministro Bussetti in audizione alla Camera la mattina del 14 novembre.
“Se vogliamo davvero parlare di reclutamento snello, per usare le parole del ministro, i Dirigenti scolastici devono poter scegliere i docenti, in particolare i supplenti, sulla base delle competenze e non delle graduatorie. La responsabilità è, e deve essere, del dirigente. Non è però accettabile che i docenti di ruolo non abbiano una formazione iniziale di qualità. Non possiamo tornare indietro rispetto ad una fondamentale conquista culturale”, dichiara Antonello Giannelli, presidente ANP, nel corso convegno “La scuola del futuro al MAXXI – Bellezza, efficacia, sicurezza”.
Una difesa dello strumento messo a disposizione dalla legge 107 che non suona certo come una novità per l’associazione dei dirigenti scolastici.
“Via le graduatorie“, infatti, è uno dei temi su cui ruota il Convegno ANP, proprio ad indicare l’importanza che i dirigenti scolastici riservano nella scelta dei docenti direttamente, considerando le competenze e non le graduatorie appunto.
Infatti, come riporta il ddl Pittoni, a decorrere dall’anno scolastico 2019/2020 tutto il personale docente assunto con contratto a tempo indeterminato assume la titolarità nella istituzione scolastica autonoma cui è assegnato in forza di procedure di reclutamento o di mobilità territoriale e professionale.
La formula a dire il vero aveva lasciato alcune perplessità. Tuttavia, è stato lo stesso senatore leghista spiegare meglio il significato della questione, precisando che si vuole intendere che “a partire dal 2019/2020 tutti i trasferimenti, i passaggi di cattedra, i passaggi di ruolo, le nomine in ruolo da GAE, le nomine in ruolo da concorso ordinario e straordinario, i rientri nella sede metropolitana dall’estero torneranno ad essere disposti sulle scuole e non sugli ambiti”.
Più in generale Pittoni ribadisce ancora una volta che “il ddl sull’abolizione della chiamata diretta dei docenti ripristina la situazione giuridica preesistente, cioè la titolarità sulla scuola”.
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