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Chiamata diretta, in attesa della Linee guida facciamo il punto su tempi, posti e procedure

Sembra slittare a martedì 19 luglio, forse a metà settimana, la pubblicazione delle attese Linee guida che serviranno ai presidi per organizzare la chiamata diretta.

Evidentemente, al Miur c’è ancora da definire qualcosa nella procedura prima di ufficializzare il tutto agli Uffici scolastici regionali. Fermo restando che per una buona parte, le condizioni saranno molto vicine a quanto concordato nelle ultime settimane con i sindacati.

Va però anche dette che, come spieghiamo in un altro nostro articolo, quasi sicuramente il Miur farà ritenere valide le 45-50 esperienze utili per ‘profilare’ il posto libero, mentre per i sindacati sarebbero dovute essere non più di una decina (non a caso al ministero dell’Istruzione preferiscono denominare il meccanismo “chiamata per competenze”).

Inoltre, potrebbe riprendere quota il colloquio con il dirigente scolastico (probabilmente da adottare nei casi di posizionamenti di candidati appaiati).

Non è infine da escludere che, approfittando dell’atto unilaterale, a Viale Trastevere abbiano anche deciso di allargare la scelta del docente candidato, sempre da parte dei presidi, non solo tra coloro che hanno presentato domanda ma all’istituto ma anche a quelli di tutto l’ambito territoriale (altro punto osteggiato dai sindacati e che erano riusciti, con non poca fatica, a far eliminare).

Nel frattempo, proponiamo ai nostri lettori le utili indicazioni, realizzate sotto forma di FAQ, della Uil Scuola: vengono illustratati, punto per punto, tutti i passaggi relativi a tempi, posti e procedure che dovrebbero a breve essere ufficializzate sulla gestione della chiamata diretta.

 

Questa procedura riguarderà i docenti che avranno la titolarità su ambito, in particolare:

  • Docenti delle Fasi B1, B2 (se soddisfatti dal secondo ambito in poi);
  • Docenti di fase B3;
  • Docenti di fase C;
  • Docenti di fase D.

Due le scadenze da tenere a mente e due le fasi previste a livello nazionale: 
–  la prima entro il 31 agosto  riguarda i docenti che ottengono la titolarità di ambito a seguito delle procedure di mobilità.
–  la seconda che riguarda i docenti immessi in ruolo su ambito territoriale per l’anno scolastico 2016/17 e si conclude entro il 15 settembre.

 

Quale sarà a questo punto la tempistica?
La tempistica deve essere ancora fissata in via definitiva. Dovrebbe essere previsto un termine unico per la pubblicazione dell’avviso e un termine unico per l’invio delle proposte di candidatura.

 

In che modo si potranno conoscere i posti disponibili?
Secondo quanto previsto nell’ipotesi di accordo –  procedura che potrebbe essere assunta nelle linee guida che il Miur sta predisponendo –  ciascuna istituzione scolastica avrebbe dovuto pubblicare sul proprio albo istituzionale un avviso nel quale venivano indicati il numero dei posti utili per le proposte di assegnazione distinti per classe di concorso e tipologia comprensivo di indirizzo di posta elettronica istituzionale al quale indirizzare le eventuali proposte di candidatura dei docenti entro il termine fissato a livello nazionale.

 

Quali saranno i posti disponibili?
Quelli vacanti dell’organico triennale dell’autonomia dell’istituzione scolastica.
Sono esclusi i posti al 30 giugno che, a qualunque titolo disponibili sino al termine delle attività didattica,  non sarebbero stati comunque disponibili.

 

Come si procederà all’inserimento o aggiornamento del proprio Curriculum?
Sulla base di quanto concordato nella prima fase della trattativa si  dovrebbe procedere attraverso il formato disponibile nelle istanze on line del portale Miur. Secondo la tempistica definita dall’Amministrazione in maniera uniforme per tutto il territorio nazionale.

 

Fin qui ciò che riteniamo consolidato. Per completezza di informazione, in attesa delle linee guida del Miur, ecco come era stato delineato l’impianto della sequenza contrattuale per il passaggio dagli ambiti alle scuole:

 

Il Dirigente scolastico che adempimenti avrebbe avuto?
Acquisire le candidature pervenute e i rispettivi curricula on line; predisporre relativamente alla propria scuola, un elenco dei docenti con i requisiti richiesti in ordine di possesso dei medesimi.
Successivamente avrebbe dovuto formulare la proposta di assegnazione della sede di servizio ai docenti collocati utilmente nel medesimo.

 

Il docente che cosa doveva fare una volta ricevuta la proposta?
Entro il termine di accettazione previsto dalla proposta di assegnazione o dal preavviso il docenteinterpellato avrebbe dovuto confermare la propria disponibilità; diversamente la proposta era da considerarsi non accettata con il conseguente scorrimento dell’elenco.

 

Cosa sarebbe successo in assenza di docenti con i requisiti richiesti?
In caso di mancanza, tra le candidature pervenute, di docenti con i requisiti richiesti, le stessesarebbero state elencate secondo l’ordine di punteggio relativo alla graduatoria di riferimento: graduatoria di trasferimento su ambito, ad esaurimento o di merito.

 

Cosa potrebbe succedere ai docenti non destinatari di proposta?
Potrebbero essere collocati d’ufficio, anche attraverso istituzioni scolastiche polo, secondo l’ordine del relativo punteggio di mobilità o di graduatoria di immissione in ruolo, per l’assegnazione alle sedi rimaste disponibili nell’ambito di ciascuna procedura.

 

Secondo l’accordo raggiunto prima della “rottura”, i docenti avrebbero potuto indicare il comune dal quale iniziare lo scorrimento delle singole disponibilità secondo l’ordine del bollettino pubblicato per le operazioni di mobilità.

 

Quali sarebbero stati i requisiti per ciascun posto disponibile da contenere negli avvisi?
Secondo la proposta sindacale, per ciascun posto disponibile, l’avviso avrebbe dovuto contenere quattro requisiti caratterizzanti la disponibilità in relazione al progetto formativo della scuola scelti tra otto indicatori basati soprattutto sull’esperienza professionale.
A parità di requisiti, come parametro di riferimento, per l’assegnazione sarebbe stata utilizzata la graduatoria della mobilità.

Ed ecco, infine, i punti proposti dal Miur sui quali si è arenata la trattativa (riassunti sempre dalla Uil Scuola).

 

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Alessandro Giuliani

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