Categorie: Politica scolastica

Chiamata diretta, inaccettabile un elenco di 46 requisiti!

Nella mattina del 14 luglio, come abbiamo già scritto sulla nostra testata, sono convocati al Miur, alla presenza del sottosegretario Faraone, i segretari generali dei sindacati alle 8.30.

 

Di seguito al incontro suddetto, alle 11, è previsto il tavolo contrattuale. È ovvio che il secondo incontro si farà solo se il primo sblocca la situazione. Ma cosa dovrà accadere per sbloccare la situazione? Lo sblocco ci sarà se il Miur ritira le modifiche imposte sull’articolato, e se si ritorna, con convinzione, alla discussione sul testo precedentemente concordato il 7 luglio 2016.

Inoltre c’è il problema non risolto e mai affrontato dell’elenco dei requisiti utili per stilare le graduatorie dei docenti richiedenti una data scuola. Miur e sindacati devono trovare anche l’accordo su questi elenchi dei requisiti, che, come riportato da alcuni organi d’informazione sarebbero in numero di 30, e che qualcuno vorrebbe aumentare addirittura a 46. Su questo punto, i rappresentanti sindacali, sono perfettamente in sintonia per ridurli ad un massimo di 8 o 10.

Bisogna sapere che dall’elenco dei requisiti stabiliti, il Ds ne potrà indicare solo 4, quindi è giusto che in prima applicazione dovranno essere non più di 8 massimo 10. Andare a sottoscrivere un accordo con un elenco di 46 requisiti è assolutamente inaccettabile da parte dei sindacati. Non potrà mai essere sottoscritto un contratto che vada nella direzione di spingere i docenti a “comprare” corsi online per avere una certificazione adeguata ai molteplici requisiti ministeriali. Considerare i corsi e corsetti, master, attestati vari rilasciati a pagamento, non può e non deve diventare un requisito per l’incarico triennale al pari di una seconda laurea, un dottorato, una specializzazione pluriennale universitaria, oppure l’esperienza professionale acquisita ad es. in “almeno” 3 anni di servizio in scuole collocate in aree a rischio e a forte processo immigratorio o nell’educazione degli adulti.

In buona sostanza domani la palla è in mano all’onorevole Davide Faraone che deve rispondere in merito alle questioni suddette. Dal Miur fanno quadrato intorno al sottosegretario, dicendo: “la rottura delle trattative sono solo incomprensioni. A meno che non sia un problema dei 4 sindacati che stanno cercando pretesti. Per noi l’accordo è valido”.

Domani, intorno alle ore 11, finalmente ci sarà la svolta definitiva. Sulla chiamata diretta dei docenti da ambito su scuola, ci sarà l’accordo o un atto unilaterale del Miur?

Lucio Ficara

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