Categorie: Politica scolastica

Chiamata diretta: la scuola chiama, i docenti non rispondono

Le informazioni che stiamo raccogliendo attraverso FB ma anche dai nostri lettori che ci scrivono sono piuttosto univoche.

In molti ambiti territoriali, soprattutto nelle regioni del nord, non c’è stata nessuna corsa all’incarico, anzi. 
Nella stragrande maggioranza dei casi, anzi, le chiamate andate a buon fine sono servite a coprire una percentuale molto ridotta dei posti disponibili. I motivi sono i più svariati: pochi docenti hanno fatto domanda in certe scuole oppure solo una parte dei docenti selezionati ha confermato di accettare l’incarico. Ma ci sono anche situazioni paradossali di scuole che non hanno ricevuto nessuna domanda.
Che sarebbe andata a finire così era però facilmente prevedibile; sarebbe bastato mettere a confronto il numero dei posti disponibili nell’ambito con il numero dei docenti assegnati all’ambito stesso. Noi abbiamo fatto alcuni controlli del genere su 3-4 ambiti del nord e ci siamo trovati di fronte a situazioni del tutto analoghe: 50-60 e anche più posti da coprire ma 25-30 docenti assegnati all’ambito.  E’ così che in molte scuole più della metà dei posti non è stata assegnata in questa fase. Peraltro non dimentichiamo che non appena verranno approvate le graduatorie del concorso che si sta per concludere, le scuole dovranno ripetere la stessa procedura. Senza dimenticare che su questi posti potranno essere assegnati anche docenti che chiedono l’assegnazione provvisoria.
Molto rumore per nulla, dunque?
E’ presto per dirlo, per un bilancio complessivo è bene aspettare ancora qualche settimana.
Ma sono già molti i dirigenti scolastici che osservano che il rapporto costo-benefici dell’intera operazione è davvero molto alto: una grande quantità di lavoro e un grande impegno da parte delle segreterie per un risultato tutto sommato modesto, almeno per ora.

Reginaldo Palermo

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