E’ quasi surreale il clima che si sta vivendo al Miur sulla questione della chiamata diretta.
La mattina del 14 luglio, ad un certo punto della trattativa sembrava che tutto fosse perso: la tensione era palpabile e la situazione aveva preso una piega per nulla buona ai fini dell’accordo.
Poi, in tarda mattinata, si è arrivati ad una soluzione politica del problema che ha aperto la strada al tavolo tecnico tra sindacati e gli esperti del Miur. Cosa ha sbloccato la situazione? Sembrerebbe esserci stata, sostanzialmente, una marcia indietro da parte del ministero dell’Istruzione sulla questione di consentire ai dirigenti scolastici di avanzare proposte non solo ai docenti che chiedono di essere assegnati nella loro scuola, ma anche a qielli dell’intero ambito, accedendo quindi al curricolo di tutti.
In buona sostanza, è stata ritrattata la parte in cui il preside avrebbe potuto chiamare, per l’incarico triennale, qualsiasi docente presente nell’ambito anche se non ne avesse fatto esplicita richiesta.
Questo è stato il motivo che ha consentito lo sblocco dell’interruzione delle trattative. Inoltre il Miur si è reso disponibile, riservandosi la possibilità di dare una risposta definitiva durante la prosecuzione contrattuale, di rivedere e discutere il numero dei requisiti da proporre a livello nazionale alle scuole per incaricare i docenti titolari di ambito.
Quindi, superato il nodo politico, si è cominciato a discutere al tavolo tecnico, dove le posizioni sono ancora molto lontane. Infatti, sembrerebbe che i sindacati, stiano dando filo da torcere ai dirigenti tecnici del Miur sulla questione “elenco dei requisiti” che i docenti dovrebbero avere per essere scelti dai dirigenti scolastici delle scuole.
In buona sostanza, da quanto emergerebbe, le parti stanno litigando sull’allegato relativo ai titolo: per i sindacati devono essere meno di 10 e di spessore qualitativo, mentre per il Miur molti dovrebbero essere molti di più e possono comprendere anche quelli non istuzionali, quindi pure quelli a pagamento.
La trattativa è stata quindi temporaneamente sospesa, per poi riprendere alle ore 18.30. In tal modo, i sindacalisti hanno avuto l’opportunità di confrontarsi e verificare i margini della trattativa. Lo stesso vale, ovviamente, per i dirigenti del Miur. Il tutto, se si concluderà, andrà avanti fino a notte fonda.
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