Categorie: Politica scolastica

Chiamata diretta: no dei Cobas alle delibere dei collegi

Anche i Cobas della scuola hanno deciso di prendere ufficialmente posizione in merito alla ipotesi prevista dal CCNI dell’11 attribuire ai collegi dei docenti il compito di scegliere i requisiti in base ai quali dovranno essere selezionati i docenti titolari sugli ambiti territoriali.

La delibera proposta dai Cobas prevede di “non approvare alcun criterio/requisito per la cosiddetta chiamata diretta e di non approvare la proposta del dirigente scolastico sul numero e la specifica dei requisiti da considerare utili ai fini dell’esame comparativo delle candidature dei docenti titolari su ambito territoriale”.

 “La mozione – spiega il portavoce nazionale Piero Bernocchi – in coerenza con le nostre lotte e la nostra posizione abrogazionista tout court, prevede esclusivamente la nostra avversione alla chiamata diretta e la deliberazione contraria alle prevedibili proposte del dirigente scolastico”. “Molti presidi – aggiunge Bernocchi – affermeranno che sia comunque obbligatorio deliberare dei criteri e che non si possa decidere la non approvazione. In realtà non è così: la stessa ipotesi di contratto prevede addirittura che ‘il Collegio non si esprima’ e che in tal caso il preside proceda comunque all’individuazione dei requisiti”.

 

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“Peraltro – sottolinea ancora Bernocchi – i presidi non hanno l’obbligo di definire la chiamata diretta, visto che la legge prevede che in caso di inerzia dei presidi, sia l’USR ad assegnare i posti in base al punteggio”.
“La nostra portesta – conclude il portavoce Cobas – potrebbe avere più successo del previsto perchè anche i presidi ANP, in lotta per avere ancor più soldi e potere, hanno dato l’indicazione di non fare alcuna ‘chiamata diretta’. e di attendere che i docenti vengano assegnati dagli Usr”.
Intanto alla nostra redazione continuano ad arrivare segnalazioni di collegi dei docenti che hanno già deliberato requisiti e criteri, senza neppure conoscere i dati relativi all’organico.
E’ probabile che si tratti di delibere illegittime dal momento che l’ipotesi di CCNI dell’11 aprile prevede espressamente che i criteri vengano decisi solo dopo che la comunicazione degli organici alle scuole.

Reginaldo Palermo

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