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Chiamata diretta: nulla di fatto

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La trattativa sulla questione della chiamata diretta (o per competenze che dir si voglia) procede a strappi, come peraltro era facilmente prevedibile.

In un comunicato di poche ore fa, la Flc-Cgil informa che “dopo un deludente avvio si registrano segnali di avvicinamento”.
“Prosegue al MIUR – aggiunge sempre la Flc – la trattativa per arrivare all’accordo sulle procedure e modalità di assegnazione dei docenti titolari su ambito alle scuole. Rispetto alla prima bozza di proposta illustrata nel primo incontro, nella riunione di giovedì 9 febbraio 2017 sono stati registrati alcuni significativi passi di convergenza su alcuni aspetti”.
Ma, ovviamente, c’è un ma che non sarà facile superare: “Permane ancora una significativa distanza su diverse altre parti, ma il clima al tavolo lascia sperare in una possibile soluzione condivisa tra le parti”.

Peraltro non è facile prevedere in che modo si potrà raggiungere l’accordo.
Una ipotesi è che il Ministro si impegni formalmente a presentare in Consiglio dei Ministri un provvedimento legislativo di modifica di qualche passaggio della legge 107. A quel punto può anche darsi che Miur e Funzione Pubblica si mostrino più disponibili ad “allargare le maglie”.
Un’altra ipotesi (e questa appare più semplice e realistica)  è che i “suggerimenti” a suo tempo forniti dall’Autorità anticorruzione (delibera del collegio dei docenti, pubblicazine di tutti gli atti sul sito della scuola, ecc..) vengano inseriti nell’accordo fra Ministero e sindacati.  
Più difficile è che l’accordo possa stabilire che l’assegnazione venga fatta con esclusivo riferimento alla posizione in graduatoria o alla anzianità di servizio.  
Ma, ovviamente, è ancora presto per fare previsioni precise.

Sempre secondo quanto riporta il sito della Flc-Cgil, la trattativa proseguirà nelle giornate di mercoledì pomeriggio e giovedì mattina della prossima settimana.