Il disegno di legge presentato dalla senatrice del M5S in materia di chiamata diretta e di ambiti territoriali è fermo da 100 giorni nella Commissione Cultura del Senato e, a questo punto, è pressochè impossibile che venga approvato in tempo prima dell’avvio delle operazioni per il prossimo anno scolastico.
Il provvedimento prevede l’abrogazione definitiva della procedura della chiamata diretta (o meglio “per competenze”, come recita la legge 107/2015) con la quale i dirigenti scolastici possono assegnare gli incarichi attingendo alla quota di docenti titolari sugli ambiti territoriali senza dover necessariamente ricorrere alle consuete graduatorie.
Lo scorso anno il problema era stato parziamente risolto con un contratto stipulato fra ministero e sindacati nel mese di giugno valido però solamente per l’anno scolastico 2018/2019. Inoltre dall’accordo rimanevano fuori i docenti neoassunti.
Adesso, in mancanza di una legge bisognerà ricorrere di nuovo ad un accordo sindacale che però potrebbe non riguardare tutto i docenti ma solo quelli che già ora sono titolari sull’ambito.
La soluzione contrattuale potrebbe piacere ai sindacati ma dimostrerebbe come il Governo non sia in grado di trovare l’accordo per cancellare la legge 107 come era stato invece promesso nel corso della campagna elettorale.
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