Categorie: Politica scolastica

Chiamata diretta: procedura irregolare, ma sindacati soddisfatti

L’operazione “chiamata diretta” procede nella improvvisazione più totale, ma la situazione non sembra preoccupare troppo né il Ministero né le organizzazioni sindacali del comparto.

Come abbiamo avuto modo di segnalare già in altre occasioni, in molte scuole i collegi dei docenti hanno deliberato i requisiti richiesti agli insegnanti che si candideranno per un incarico triennale nella scuola.
Leggendo qua e là in rete qualche delibera delle scuole ci si rende facilmente conto della approssimazione con cui l’operazione si stasvolgendo.
C’è chi chiede insegnanti con esperienza di animatore digitale, ma c’è da chiedersi dove mai si troveranno docenti con questo requisito dal momento che la chiamata diretta riguarderà prevalentemente i docenti più giovani se non addirittura coloro che entreranno in ruolo a partire dal prossimo settembre.
Per non parlare del fatto che le scuole hanno deliberato senza conoscere l’organico assegnato e quindi in palese violazione di quanto previsto dalla ipotesi di contratto integrativo sottoscritto dal Miur e dai sindacati l’11 aprile scorso.
In diversi casi, poi, i dirigenti hanno già pubblicato i bandi per le chiamate pur senza indicare le tipologie di posti da coprire (dato che non può ovviamente essere fornito proprio perchè gli USR non hanno ancora provveduto ad ufficializzare i numeri degli organici).
Su tutto questo incuriosisce il silenzio delle organizzazioni sindacali che pure dovrebbero essere interessate ad un regolare svolgimento delle operazioni.
Ma probabilmente ai sindacati interessava (e interessa) molto di più poter dire: “Siamo riusciti ad ottenere una modifica della legge 107 per via contrattuale. Solamente il tavolo contrattuale garantisce il buon funzionamento della scuola”.

 

Reginaldo Palermo

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