Non sono assunzioni ma mobilità da un posto all’altro. Parte da questa osservazione l’intervento di Pino Turi nel corso del Consiglio nazionale Uil Scuola convocato il 15 luglio a Roma.
All’ordine del giorno la mancata soluzione positiva della trattativa sulla sequenza contrattuale.
Quel che non hanno voluto comprendere i tecnici del ministero – ha detto Turi – è che le persone che faranno domanda di mobilità dagli ambiti alle scuole sono insegnanti di ruolo.
Non bisogna ‘riassumerli’ vanno solo trasferiti.
Per fare questo non c’è alcun bisogno di una lista infinita di requisiti. Bisognava semplicemente predisporre strumenti, pochi, oggettivi per tutti, senza decisioni discrezionali dei dirigenti scolastici.
Altra questione aperta – ha detto il segretario della Uil Scuola – è che gli insegnanti che saranno coinvolti sono una parte, una parte importante, che necessita di regole certe, ma pur sempre una parte.
Pensare, invece, che il lavoro delle scuole sia tutto orientato a cercare fuori, l’insegnante ideale è fuorviante e non risponde alla realtà dei nostri istituti che hanno già al loro interno le risorse sufficienti a realizzare il piano triennale dell’offerta formativa e i piani di miglioramento da loro stessi adottati.
Va detto – ha aggiunto Turi – che la trattativa ha portato alla definizione di procedure che funzionano.
Al Miur potranno prendere quello che abbiamo realizzato, il 90% dell’accordo è valido.
Dovranno aggiustare il 10% dell’accordo. La nostra azione sarà in funzione di ciò.
Sulla base delle decisioni che assumerà l’amministrazione – si legge nel documento approvato oggi dal Consiglio nazionale – la Uil Scuola deciderà di porre in essere ogni azioni, anche unitaria, di tutela e di garanzia per i docenti titolari di ambito, a cui vanno garantite, trasparenza ed oggettività di procedura, tali da salvaguardare dignità personale e professionale: le stesse che erano state concordate e condivise dal ministero in sede di trattativa sindacale.