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Chiara Balistreri, vittima di violenza da parte del fidanzato: “Serve più informazione nelle scuole, c’è ignoranza”

In questi giorni si è parlato molto, complici le sue ospitate televisive, della storia di Chiara Balistreri, 22enne vittima di violenza da parte del proprio fidanzato, che da poco è stato arrestato in Romania. La giovane ha cercato i riflettori per chiedere aiuto, inizialmente, su TikTok, mostrandosi ferita per denunciare i maltrattamenti e l’inerzia delle forze dell’Ordine.

Chiara Balistreri, presto un progetto per le scuole?

Per fortuna la sua storia ha colpito l’opinione pubblica fino all’arresto del carnefice. “Il casino che ho fatto per me posso farlo per tante altre ragazze. Vorrei parlare col sindaco Lepore di un progetto per le scuole, dare l’esempio. Sono coetanea di molti di quei ragazzi, mi seguono”, ha detto a La Repubblica.

“Penso sia improponibile dovere fare così tanto casino per essere ascoltata. Per una donna è già pesante e frustrante denunciare. Avrei voluto affidarmi alla giustizia, ma ho capito che non funzionava”, questa la sua testimonianza.

“Ricevo ogni giorno messaggi di ragazze che mi raccontano le loro storie. E io lo rifarei per loro altre mille volte. Dopo l’omicidio di Giulia mi sono resa conto che ci sono uomini che neanche danno il primo schiaffo, ti ammazzano e basta. Le persone da fuori non capiscono, ci sono meccanismi che vanno oltre e non sempre hai gli strumenti per sradicarli. Serve più informazione nelle scuole, c’è tanta ignoranza sul circolo della violenza”, ha aggiunto.

Chiara Balistreri commenta le parole di Valditara

La ragazza ha poi fatto riferimento alle parole incriminate del ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara, che ha collegato i femminicidi all’immigrazione irregolare. “Turetta è italiano, no? Sono le istituzioni che dovrebbero fare qualcosa, il Parlamento, lo Stato. Se non avessi esposto la mia mia faccia non l’avrebbero mai preso. Quello che è stato fatto per me si può fare anche per molte altre. Sono stata in silenzio tanti anni. Non mi fermerò certo adesso”.

LEGGI IL DISCORSO

Dopo diverse polemiche, culminate anche con il botta e risposta con Gino Cecchettin, presidente dalla Fondazione e della figlia Elena, il ministro ha poi risposto alle critiche.

Ecco la nota riportata dall’Ansa.

“Non ho mai detto che il femminicidio è colpa degli immigrati. Ho detto una cosa diversa, che nel nostro Paese è in atto un fenomeno di aumento delle violenze sessuali, che sono un altro fenomeno molto triste. I dati sono purtroppo inequivocabili e mi dispiace che qualcuno li abbia alterati o non li abbia conosciuti. C’è un aumento preoccupante delle violenze sessuali. E che cosa ho detto? Ho detto che a queste violenze sessuali contribuisce anche, è importante l’anche, la marginalità e la devianza conseguenti a una immigrazione irregolare. Allora non ho detto che è l’immigrato che è causa di questo, ho detto la marginalità e la devianza”.

Redazione

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