“Dovresti investire in queste scuole, sostenerle, e non chiuderle”, ha urlato tra gli applausi del pubblico, rivolgendosi senza timori reverenziali al sindaco Emanuel. Cita anche Martin Luther King il piccolo Asean, e punta il dito su una decisione che penalizza soprattutto gli studenti neri: “Il 90% delle chiusure riguarda gli afroamericani, questo è razzismo”, urla ancora tra la folla, che oramai lo acclama come un vero e proprio leader. “Dobbiamo andare davanti al municipio, non ci arrenderemo senza combattere”, l’ultimo appello col pugno alzato, con la gente in delirio che scandisce ripetutamente le sua parola d’ordine finale: “Dobbiamo combattere per i nostri diritti”. Le migliaia di americani che hanno già visto il video lasciano commenti entusiastici: “Boom! Hai ottenuto il mio voto”, commenta un utente. “Martin Luther King Jr.”, lo ha ribattezzato un altro. Fatto sta che il giorno dopo la manifestazione, è arrivata l’insperata notizia: l’istituto di Asean rimarrà aperto. Il ‘nuovo Obama’ o il ‘nuovo MLK’ ha già incassato la sua prima vittoria politica. Ma non ha intenzione di arrendersi: vuole continuare la sua battaglia per convincere il sindaco a salvare tutte le scuole pubbliche della sua città.
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