Una storia davvero particolare. Una dirigente scolastica è stata sospesa in quanto avrebbe chiesto ai collaboratori scolastici di farle varie commissioni, dalla spesa al mercato alla farmacia. Inoltre, avrebbe chiesto loro di maneggiare dati personali di docenti e alunni, anche quelli riservati.
La preside, che dirige un liceo di Torino, è stata sospesa per un mese, come riporta La Stampa. Poi, come era previsto, andrà in pensione ad agosto. L’Ufficio scolastico regionale già da due anni ispezionava l’istituto: tante le segnalazioni, arrivate da docenti, personale amministrativo e collaboratori scolastici.
La dirigente non si sarebbe attenuta al perimetro degli incarichi dei collaboratori. In particolare, una persona era diventata la sua “segretaria personale”. Gestiva le email della dirigente, conoscendo le password e gli accessi. Avrebbe anche preso appuntamenti per suo conto dal parrucchiere, al cinema, a teatro. E quando nei primi mesi del 2023 la dirigente era assente da scuola, l’assistente amministrativa l’avrebbe raggiunta nella sua abitazione. Le forniva aiuto per le commissioni in farmacia e per comprare beni alimentari.
Non è finita: durante il periodo del Covid il liceo, come altre scuole, ha fornito ad alcune famiglie in difficoltà dei pc
portatili per seguire le lezioni da casa. La preside ne ha gestito la consegna, chiedendo aiuto sia alla Protezione Civile sia ad alcune conoscenze personali, come al figlio di un amico. In via informale e senza alcun modulo che ne attestasse la ricezione. Tant’è che alla fine, alcuni pc non sarebbero stati restituiti. Un’ipotesi da approfondire.
Ecco come aveva risposto alle lamentele qualche tempo fa: “In ogni scuola ci sono lamentele, fanno parte della routine di un dirigente scolastico. Non ci sono però situazioni che reputo di particolare preoccupazione. Non so chi abbia fatto queste segnalazioni, credo però che questi docenti abbiano poca abitudine a confrontarsi”.
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