Chimienti, quali spiegazioni hanno accompagnato la solenne bocciatura dei due emendamenti da voi presentati a proposito delle assunzioni dalla graduatorie d’istituto?
Dunque le motivazioni all’inizio sono state molto confuse, il governo non sapeva come giustificare il parere contrario. Hanno detto che l’emendamento che prevedeva dal 2016 di coprire le cessazioni dal servizio con assunzioni di precari di II fascia aveva un costo, cosa ovviamente non vera.
La logica sbandierata è stata dunque quella del risparmio. Come avete replicato a tale risposta?
Abbiamo sottolineato come semmai sono i nuovi concorsi che prevederanno nuovi oneri per lo stato. Siccome abbiamo fatto notare che l’emendamento era a costo zero e non era stato considerato inammissibile per carenza di copertura, ci hanno detto che non era la sede opportuna per presentarlo e che andava presentato nei successivi decreti che attueranno la buona Scuola.
Ha una ratio questo discorso?
Ovviamente anche questo è un controsenso perché l’emendamento non era inammissibile per materia. Il motivo reale è stato prettamente politico: Renzi vuole procedere al nuovo concorso nel 2015 e non vuole riconoscere il merito e la professionalità di personale già formato e abilitato dallo stato, o con anni di servizio alle spalle.
Si può allora immaginare cosa abbiano detto degli emendamenti onerosi…
Gli emendamenti onerosi, sulle classi pollaio e sul piano straordinario di assunzioni sono stati respinti perché la copertura non piaceva al governo e perché non si ha intenzione di investire veramente sulla scuola. Non si ha intenzione di investire veramente sulla scuola, conclude l’on. Chimienti. E questo il governo Renzi lo sta dimostrando, a quanto pare, ampiamente.