Abbiamo ascoltato la deputata Silvia Chimienti del M5S sulla questione della card dei docenti che verrà attivata alla vigilia della tornata elettorale referendaria.
Il sito, sostiene l’On.Chimienti, è stato predisposto a scopo pubblicitario prima dell’attivazione della card che potrà essere utilizzata, guarda caso, dal 1 dicembre. Uno dei tanti modi per raccattare consensi in vista del voto del 4 dicembre: non sanno più quale coniglio tirare fuori dal cilindro per sottrarre ai cittadini il diritto di scegliere i loro rappresentanti in Parlamento.
A questo dobbiamo unire il fatto che i docenti precari non usufruiscono neppure quest’anno del bonus per la formazione perché evidentemente per il Governo sono docenti di serie B, nonostante ci siano anche quest’anno almeno 50mila supplenze annuali, molte delle quali sul sostegno.
Lo abbiamo detto due anni fa e lo ripetiamo ora: la card è una delle tante mancette elettorali elargite da un governo che ha fatto dei bonus da 80€ o da 500€ lo specchietto per le allodole per sottrarre diritti e sovranità. Un Governo che chiede ai docenti di “aggiornarsi” come meglio credono, in maniera individuale e senza rendere conto a nessuno. In realtà, un modo subdolo di mettere a tacere le giuste rivendicazioni sullo sblocco del contratto fermo dal 2007 e sui salari più bassi d’Europa. Nella legge di Bilancio abbiamo presentato emendamenti per aumentare fino ad un miliardo all’anno le risorse per lo sblocco dei contratti nel pubblico impiego. Si dice che il Governo abbia stanziato solo 300milioni: ebbene, non c’è neppure questa certezza perché nella legge di Bilancio non si specifica quante siano le risorse destinate a questo scopo ma le si inserisce in un calderone da 1,4 miliardi da destinare a molteplici finalità. Se Renzi e Giannini ritengono che basti dare il bonus da spendere per la formazione per sottrarre dall’altro lato la possibilità di un reale adeguamento dei salari al costo della vita, sbagliano di grosso. Ho presentato un emendamento, sostiene con determinazione la Chimienti, per vincolare almeno 800 milioni di euro per la finalità del rinnovo dei contratti. Bisogna alzare l’attenzione perché non ci sono garanzie su nulla e i docenti non possono accettare 18 euro di aumento l’anno dopo quasi un decennio di blocco.
La formazione è un altro aspetto e andrebbe resa obbligatoria e retribuita in termini di ore e di impegno speso per aggiornarsi. In perfetta linea con le sue politiche di ricatto-mancia, il Governo Renzi sta sventolando in aria la card con i 500€ in maniera strumentale, per distogliere l’attenzione dalle misure veramente necessarie per ridare dignità al mestiere di docente.
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