La paradossale vicenda relativa al blocco delle erogazioni dei benefici economici per la prima e la seconda posizione economica del personale Ata acquisite con decorrenza settembre-dicembre 2013 sembra essere passata sotto silenzio. Nel decreto in discussione al Senato sullo sblocco dell’annualità 2012 per i docenti non c’è una riga dedicata all’ingiustificabile prelievo forzoso sulle buste paga del personale Ata che ha svolto nel trimestre settembre-dicembre 2013 mansioni aggiuntive rispetto all’ordinario.
Eppure l’allora Ministro Carrozza aveva rassicurato tutti a inizio gennaio. Le rassicurazioni però hanno portato unicamente a uno sblocco delle trattenute sulle somme percepite per lo svolgimento di mansioni aggiuntive tra il 2011 e il 2012. Non per le attività svolte nel 2013, su cui è in corso un tragicomico rimpallo di responsabilità tra Miur, Mef e Ragioneria di Stato che non ha saputo fornire risposte concrete al personale in questione, che dunque si vedrà prelevare somme già percepite. “Ricordiamo che chi ha svolto mansioni aggiuntive e qualificate, accedendo alla prima e alla seconda posizione economica, lo ha fatto in virtù del superamento di un corso-concorso che si è concluso a cavallo tra il 2010 e il 2011.
Il personale in questione – dichiara Silvia Chimienti, prima firmataria dell’interrogazione – non può vedersi disconosciuto lo svolgimento di queste attività, che oramai sono state svolte e che non possono dunque non essere retribuite retroattivamente e coattivamente. Per questi motivi – conclude la deputata – abbiamo presentato un’interrogazione al Ministro dell’Istruzione: chiediamo un apposito provvedimento che sani la situazione in essere, garantendo lo sblocco di ogni ulteriore mensilità per le posizioni economiche acquisite con decorrenza economica 1° settembre 2013. E’ incredibile che il MIUR abbia emanato dei bandi per lo svolgimento di mansioni qualificate e ora chieda indietro i soldi a chi ha legittimamente svolto quelle mansioni”.
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