In particolare, il M5S contesta un sistema di valutazione coercitivo e burocratico, basato su un modello aziendalistico della scuola. Questa linea è confermata da un recente video della parlamentare Silvia Chimienti, in cui afferma che i test Invalsi rappresentano una prova che non richiede ragionamenti particolarmente articolati, ma solamente l’attivazione di procedimenti mnemonici e meccanici.
La Chimienti continua dicendo che il vero problema delle prove Invalsi risiede nella loro natura di prove standardizzate, ovvero sul fatto che siano somministrati test identici in tutte le scuole del territorio italiano, senza tener conto delle differenti peculiarità tra istituti scolastici residenti in contesti territoriali e socio economici molto differenti tra loro.
La parlamentare del M5S si sofferma inoltre sugli aspetti negativi di tali prove riferite all’autonomia e libertà di insegnamento degli insegnanti, garantiti dall’articolo 33 della costituzione. Gli insegnanti, secondo il parere della parlamentare del Movimento Cinque Stelle, sono costretti declinare la loro didattica in modo tale che gli allievi superino questi test. Il video
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