Le scuole chiuderanno, da domani 5 marzo fino al 15 marzo necessità peraltro già segnalata la scorsa settimana a cura di PSP (Partigiani della Scuola Pubblica) e SBC (Scuola Bene Comune) al premier prof. Giuseppe Conte e alla ministra dell’Istruzione On. Lucia Azzolina.
Tuttavia, non basta.
SBC e PSP denunciano la quasi totale inutilità della chiusura delle scuole in tutt’Italia da domani se contestualmente non si limita la mobilità di alunni ed insegnanti (e non solo!) per il territorio nazionale.
Se essi, magari, proprio stante la chiusura, nei prossimi 15 giorni, come prevedibile, viaggeranno con treni, pullman e aerei in lungo e in largo in Italia da nord a sud o all’estero, si sarà vanificata la predetta misura prudenziale.
Si è ben consapevoli che ciò comporterebbe la gravosa compressione di un diritto costituzionalmente garantito (art. 16, libertà di circolazione e soggiorno “in qualsiasi parte del territorio nazionale”) ma su esso prevale altro diritto, quello di tutela della salute, pur esso costituzionale (art. 32) come del resto previsto in seno al medesimo art. 16, che fa salve propriamente “le limitazioni che la legge stabilisce in via generale per motivi di sanità o sicurezza.”
Invero, l’esperienza dimostra che non è sufficiente demandare e confidare su responsabilità e senso civico individuali.
Partigiani della Scuola Pubblica
Scuola Bene Comune