In un lungo comunicato riportato nelle sue parti più significative da Tempo Stretto l’ingegner Calogero Foti, capo della Protezione Civile siciliana, parla dell’abitudine di chiudere le scuole durante le allerte meteo.
In particolare dice: “A seguito di emanazione di avvisi con allerta rossa per rischio meteo idrogeologico e idraulico si è osservato che la principale delle misure attuate è, pressocché in automatico, l’emissione di un’ordinanza di chiusura delle attività didattiche. Gli avvisi di protezione civile non contengono notizie dirette in ordine a livelli di piovosità, ma hanno pur sempre valore di previsione e non di certezza di accadimenti. La chiusura delle scuole deve essere determinata esclusivamente sulla base dell’esame del rischio esistente sul territorio e dovrà essere valutato se i plessi o la viabilità sono ubicati su aree a rischi idrogeologico o idraulico”.
Senza rischio concreto legato alle variabili del territorio, non serve chiudere le scuole di “default” ad ogni allerta meteo. In tale situazione, allora potrebbe ipotizzarsi la chiusura delle attività didattiche che altrimenti appare assolutamente priva di necessità”.
A parere di chi scrive salta subito all’occhio il seguente passaggio: “si è osservato che la principale delle misure attuate è, pressocchè in automatico, l’emissione di un’ordinanza di chiusura delle attività didattiche“. Proprio sulla base dell’osservazione, andrebbe sottolineato lo stato delle strutture edili degli edifici scolastici siciliani. Gli edifici scolastici siciliani dotati di certificazione antincendio sono appena il 14% e ben il 65,6%, più di 6 su 10, non è in linea con le norme antisismiche, mentre circa il 74% degli istituti non hanno effettuato alcuna verifica sismica.
E sul fronte della sicurezza, a preoccupare è anche l’obsolescenza di alcuni istituti: quasi il 46% delle scuole siciliane è stato infatti costruito negli anni fra i secondo dopoguerra e il 1975.
Un quadro non proprio felice quello che emerge dai dati elaborati dall’assessorato regionale all’Istruzione e ripresi dall’Asael, l’associazione che riunisce gli amministratori locali siciliani.
Visto il quadro desolante di queste strutture edili, fanno bene i sindaci dei comuni siciliani nel fare ordinanze di chiusura delle scuole, perché il rischio di danno a persone o cose risulta, in particolari condizioni meteorologiche, notevolmente elevato.
Vedremo cosa accadrà nel caso di mancata chiusura delle scuole in concomitanza con eventi meteorologici dannosi e ad alto pericolo verso l’incolumità di lavoratori della scuola e studenti.
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