Generale

La scuola paritaria oltre ogni attacco e fatica resiste come garanzia del pluralismo

Rispetto al 2015-16 il numero delle scuole paritarie è diminuito di 415 unità e ogni anno chiudono i battenti più di 200 scuole paritarie per un decremento complessivo del 3,2%, mentre nello stesso periodo le scuole statali sono aumentate di 92 unità.

In termini assoluti il maggior numero di chiusure di scuole riguarda la Sicilia con 104 strutture che hanno chiuso i battenti, seguita dalla Campania con 70 chiusure; Lombardia e Piemonte ciascuna con 42 chiusure, la Toscana 32, la Puglia 28 e la Calabria 22.

Solo nel Lazio si registra l’incremento di 11 scuole paritarie di 2° grado ed anche con progetti innovativi nella didattica.
Mons. Mariano Crociata, vescovo di Latina e presidente della Commissione episcopale per l’educazione cattolica, la scuola e l’università, durante la Messa nella notte di Natale, nella cattedrale di San Marco, ha fatto riferimento alla situazione delle Suore salesiane che stanno lasciando le scuole paritarie comunali di Latina.

“Un fatto che addolora molto per il significato e le conseguenze che contiene, una parte importante della storia di questa città che finisce” ha detto il Vescovo.

Tutto ciò avviene perché la “parità” proclamata non ha avuto attuazione, nonostante le molteplici dichiarazioni dei vari Ministri e dei correlati Governi.

Importante sarebbe l’introduzione del costo standard e a questo proposito viene citato l’intervento della Ministra Valeria Fedeli al Festival della Dottrina Sociale della Chiesa a Verona, “Credo sia giunto il momento dopo 17 anni di cominciare a fare sul serio sul pluralismo educativo e sull’offerta formativa per il diritto allo studio, anche per le scuole paritarie cattoliche. Ci tengo ad annunciare di aver firmato la costituzione del Gruppo di lavoro per la definizione del costo standard di sostenibilità per gli studenti, uno dei punti che ritengo fondamentali per iniziare un percorso insieme”.

Le parole della Ministra vengono apprezzate in particolare da suor Anna Monia Alfieri, presidente della Fidae Lombardia, che parla di “passaggio storico” e di “punto di non ritorno” per l’apertura della Ministra alla proposta del costo standard di sostenibilità’, per la cui introduzione Suor Alfieri si è battuta conducendo un’intensa attività pubblicistica.

A presiedere il Gruppo di lavoro, dovrebbe essere l’ex ministro Luigi Berlinguer, autore della legge n. 62/2000 che ha riconosciuto la natura ‘pubblica’ dell’attività svolta dalle scuole non statali paritarie.

Il Gruppo di lavoro dovrà affrontare non pochi problemi, a partire da quelli tecnici relativi al calcolo del costo standard, e difficilmente potrà avanzare una proposta concreta in tempi brevi.

Le celebrazioni del 70° della Carta Costituzionale che all’art.3 “impegna la Repubblica a rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando, di fatto, la libertà e l’eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana”, sollecitano una risposta adeguata e concreta ed una reale applicazione della norma costituzionale.

L’impegno del nuovo Governo della Repubblica che nascerà dopo il 4 marzo e del Governo regionale siciliano, già all’opera, è quello di garantire il principio della libertà di scelta educativa dei genitori, di fatto negato per il mancato rispetto di un diritto riconosciuto. Ecco la “sfida” che coinvolge la società di oggi, la quale vanta conquiste sociali, presentate come “traguardi di civiltà” (unioni civili, gender, droghe leggere, fine vita=eutanasia) La libertà delle scelte educative non una questione da mettere sotto il tappeto, sono le “c” che se vengono meno nella parola “scuola” la trasformano in semplice “suola”.

L’alleanza tra famiglia e scuola, e il proclamato “Patto educativo di corresponsabilità educativa” celebrato nel decennale, essendo stato redatto nel 2007 dall’allora titolare di viale Trastevere Giuseppe Fioroni, sollecitano il principio di collaborazione e dialogo tra tutte le componenti della comunità scolastica, rafforzando la partecipazione responsabile di tutti i soggetti di fronte alle nuove sfide educative.

Giuseppe Adernò

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