I ritmi di lavoro al Miur sono impressionanti, si lavora senza sosta.
Come annunciato dal sottosegretario al Miur Davide Faraone, il prossimo 10 novembre nelle caselle di posta elettronica degli aspiranti al ruolo della fase C e nel sistema informatizzato delle istanze online del Miur, arriveranno 48 mila richieste di accettazione di immissione in ruolo sui posti di organico potenziato. I docenti individuati per l’immissione in ruolo avranno tempo fino al 20 novembre per accettare o rifiutare il contratto a tempo indeterminato.
È utile sapere che il rifiuto di questa istanza significa essere cancellato per sempre dalle graduatorie a esaurimento o eventualmente da quelle di merito del concorso 2012. Quindi è ovvio che conviene accettare la nomina in ruolo in qualsiasi provincia venga disposta.
Chiusa la fase C si lavora per costituire gli ambiti territoriali, che dovranno essere pronti entro e non oltre il febbraio 2016. Che gli ambiti territoriali dovranno essere pronti entro il prossimo febbraio è stato detto dai funzionari del Miur all’incontro con i sindacati del 4 novembre scorso.
Visto che le domande di mobilità per l’anno scolastico 2016-2017 si presenteranno nel marzo 2016, è necessario che entro febbraio vengano definiti gli ambiti territoriali per ogni provincia italiana. Ma come verranno definiti questi ambiti territoriali? Le linee guida della suddivisione territoriale di una data regione, in ambiti territoriali, sono scritte nella stessa legge 107/2015.
Si tratta della suddivisione regionale in aree geografiche la cui ampiezza è inferiore alle attuali province o città metropolitane. Tale suddivisone che andrà a costituire gli ambiti di una data regione, oltre ad avere un’estensione inferiore alle attuali province, dovrà tenere conto della popolazione scolastica, della vicinanza tra istituzioni scolastiche, delle caratteristiche specifiche del territorio.
Nel comma 66 della suddetta legge 107, è scritto che entro il 30 giugno 2016 gli uffici scolastici regionali, su indicazione del Ministero dell’istruzione, dell’università e della ricerca, sentiti le regioni e gli enti locali, definiscono l’ampiezza degli ambiti territoriali. Il limite del 30 giugno 2016 è stato quindi anticipato, per problematiche legate alle domande di mobilità, al prossimo 28 febbraio. È facile presumere che gli ambiti territoriali verranno stabiliti anche tenendo conto della distanza tra i vari comuni della provincia, in modo da consentire il nascere di reti scolastiche.
Quindi ad esempio la provincia di Cosenza, che per estensione è una delle più grandi di Italia, potrebbe avere almeno 4 ambiti territoriali. Quello della fascia tirrenica, quello della fascia ionica, quello del Pollino e quello della capoluogo di provincia e della Sila. Staremo a vedere e vigileremo sulla composizione di questi ambiti territoriali, perché dalla loro costituzione dipenderà anche il vivere quotidiano di migliaia di docenti.
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