Il giro di valzer dei tagli sull’edilizia pubblica scolastica – e provata – del Regno Unito mette ulteriormente in crisi un sistema scolastico già in forte contrasto e difficoltà: la mancanza di capitale prima umano, con ricambio generazionale molto ridotto e non qualificato, scioperi continui per personale per adeguamenti salariali non ancora in vista o in fase di approvazione, edifici sul punto di cedere (come accaduto nei giorni scorsi) per i quali le autorità competenti dispongono stop delle lezioni e delle attività didattiche specie nelle pertinenze esterne, con conseguente penalizzazione del servizio. Gli accorpamenti di istituti, data la mancanza di fondi e di aree sicure per lo svolgimento delle attività didattiche, restano sempre pi+ diffusi e causano una lieve impennata dei fenomeni dispersivi, date le evidenti difficoltà per raggiungere le sedi di studio per coloro che abitano in aree rurali dotate di scarsi servizi. La chiusura di oltre 150 istituti disposta dalle autorità competenti ha prodotto notevoli polemiche nei confronti del Ministero dell’Istruzione il quale si era proposto di provvedere, entro un quinquennio a partire dal 2019, delle strutture scolastiche in relazione alle più moderne tecnologie ed impianti di sicurezza; ciò non sta avvenendo, o meglio, non sta avvenendo come sperato: disordini burocratici, stop per mancanza di fondi da dedicare all’edilizia e relativo ammodernamento e flagelli di natura amministrativa sono solo alcune delle condanne riservate ai progetti di edilizia.
Più di 150 scuole in tutto il Regno Unito devono chiudere i propri edifici perché rischiano di crollare. Il Dipartimento britannico per l’Istruzione ha affermato che gli edifici di 156 scuole contenevano cemento aerato rinforzato autoclavato (RAAC), un materiale ampiamente utilizzato dagli anni ’50 alla metà degli anni ’90 che tende a sgretolarsi nel tempo, cosi come tendono ad arrugginirsi le componenti meccaniche di trazione interna metalliche. La maggior parte delle scuole colpite può continuare l’apprendimento in presenza perché il cemento problematico è stato trovato solo in una piccola parte degli edifici, ma alcune scuole dovrebbero essere chiuse temporaneamente. “In alcuni casi, sarà l’intera scuola”, ha detto venerdì il Ministro dell’Istruzione Nick Gibb all’emittente Sky News. Ha aggiunto che sarebbe comunque sicuro per i bambini studiare nelle aule in cui il soffitto è sostenuto da travi d’acciaio. L’interruzione arriva mentre milioni di alunni si preparano a tornare a scuola dopo le vacanze estive. L’anno scolastico era già stato interessato dagli scioperi degli insegnanti. La situazione non differisce da quella in cui versano gli edifici scolastici nel Belpaese: l’utilizzo di amianto e materiali oggi tecnologicamente considerati superati costituisce un problema non solo di salute per gli occupanti, ma anche per coloro che desiderano ammodernare l’edificio e provvedere alla relativa manutenzione ordinaria. In Italia oltre la metà delle scuole attualmente in uso sono state realizzate oltre 50 anni fa e sono al limite dell’agibilità prima tecnica e poi ergonomica (basti pensare che risulta impossibile tenervi lezione nei mesi estivi per assenza d’impianti di condizionamento).
“Niente è più importante che garantire che i bambini e il personale siano al sicuro nelle scuole e nelle università, motivo per cui stiamo agendo sulla base di nuove prove sulla RAAC ora, prima dell’inizio del semestre”, ha affermato il Ministro dell’Istruzione Gillian Keegan. “Il piano che abbiamo definito minimizzerà l’impatto sull’apprendimento degli alunni e fornirà alle scuole i giusti finanziamenti e il supporto di cui hanno bisogno per mettere in atto misure di mitigazione per affrontare la RAAC”, ha affermato. Tuttavia, i funzionari dell’istruzione e i sindacati hanno criticato i tempi del governo. “Questa situazione è a dir poco uno scandalo”, ha detto Mike Short, responsabile dell’istruzione presso il sindacato UNISON. “Il Dipartimento dell’Istruzione e il governo hanno sprecato mesi preziosi nascondendo questa crisi quando avrebbero dovuto riparare edifici scolastici pericolosi”. L’Associazione dei dirigenti scolastici e universitari ha osservato che le autorità educative erano consapevoli dei pericoli dei fallimenti strutturali legati al RAAC almeno dal 2018. “Il governo ha impiegato troppo tempo per agire su un rischio di questa caratura relativo alla nostra incolumità”, ha affermato Julie, direttrice politica dell’ASCL. Ha detto McCulloch. I maggiori sindacati, già in rivolta in Scozia, stanno aggiungendo anche questo fondamentale tassello alle loro richieste formali all’esecutivo per un sistema scolastico non solo più equo per tutti, ma più accessibile e sicuro per dipendenti e studenti.
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