Chiusura istituto “Musco” di Catania, dopo un anno i primi indagati
Si comincia a delineare il quadro delle responsabilità sui presunti problemi strutturali che hanno costretto nell’ultimo anno a lasciare la propria sede scolastica oltre cinquecento studenti iscritti all’istituito onnicomprensivo “Angelo Musco” di Catania: il 7 aprile la Procura della città etnea ha infatti iscritto nel registro degli indagati quattro persone, tutte per omissioni in atti d’ufficio, tra le quali anche l’ex sindaco Umberto Scapagnini.
Oltre a Scapagnini risultano indagati il deputato del Mpa Giuseppe Arena, il progettista dell’edificio Santo Cimillaro, che in passato aveva segnalato la necessità di lavori di consolidamento strutturale, e l’ex dirigente dell’assessorato comunale alla Manutenzione Giovanni Tomasello. Cimillaro, inoltre, è indagato anche per falso ideologico. A coordinare l’indagine è il sostituto procuratore Lucio Setola. L’edificio sorge nel rione Villaggio Sant’Agata e dal 14 aprile dello scorso anno è stato posto sotto sequestro dopo che gli ispettori ne avevano accertato la scarsa solidità delle fondamenta. È bene ricordare che anche se non esiste ancora una “mappa” strutturale della sicurezza dei 42.000 edifici scolastici italiani, sarebbero diverse migliaia (le associazioni parlano addirittura della metà complessiva) quelli non a norma e che per vari motivi necessitano di interventi urgenti.